Atp Finals Londra: Federer sprecone, Tsitsipas spietato. Il greco va in finale

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Un anno fa Stefanos Tsitsipas trionfava a Milano, vincendo le Next Gen Finals su Alex de Minaur, oggi va in finale delle Atp Finals superando in due set Roger Federer. Sono bastati dodici mesi per consacrare una nuova stella.

Il 21enne di Atene, designato come possibile erede proprio del fenomeno elvetico, si regala la più prestigiosa finale in carriera dopo un match quasi perfetto, in cui si sono ammirati tutti i pregi di Tsitsipas, ma anche i difetti endemici di Roger e le inevitabili crepe dovute all’età.

Stefanos, adattatosi con assoluta naturalezza al torneo dei Maestri, pur essendo alla prima partecipazione, ha giocato una semifinale di personalità, classe ed efficacia che non possono non far ipotizzare un prossimo futuro da numero 1. Quest’anno il greco aveva iniziato alla grande (semifinale a Melbourne, dopo aver battuto al quarto turno proprio Federer) prima di toccare qualche alto (vittoria a Estoril, finale a Madrid, semifinale a Roma, finale a Pechino, semifinale a Shanghai) e qualche basso (tre sconfitte consecutive al primo turno tra Cincinnati, Montreal e Us Open, più la clamorosa debacle con Fabbiano a Wimbledon). Una mancanza di continuità naturale per un ragazzo così giovane e foriero di un gioco aggressivo, spettacolare e mai sparagnino.

Tsitsipas a Londra ha messo ordine al suo gioco ed esposto tutta la sua personalità, oltre che il cinismo di saper sfruttare le occasioni al momento giusto. Cinismo che per l’ennesima volta in carriera è mancato Federer. Drammatico il computo delle palle break sfruttate: 1 su 12 (in Australia era stato 0 su 12), contro le 3 su 4 dell’avversario.

Facile trovare in questo numero la chiave del match, condizionato anche da un rendimento al servizio non troppo dissimile, ma comunque favorevole al greco (63% di prime in campo contro il 56%, 55% di punti vinti con la seconda contro il 46%). Tsitsipas però, aldilà delle 12 palle break concesse, ha sempre però dato l’impressione di essere un passo avanti a Federer, nella freschezza atletica, nel comando del gioco e nel rendimento del diritto, colpo che per Roger oggi ha funzionato decisamente ad intermittenza. Federer ha pagato la poca brillantezza fisica e una spiccata imprecisione coi colpi a rimbalzo, forse dovuta ai grandi rischi che è stato portato a correre per ribaltare gli scambi e a una condizione atletica più appannata rispetto alla splendida prestazione con Djokovic.

I game che hanno fatto la differenza sono stati il nono del primo set (2 palle break non sfruttate e Tsitsipas che passa al settimo set point) e il quinto del secondo set, in cui Roger ha perso il servizio in un game fiume dopo aver recuperato il break di svantaggio nel gioco precedente.

Con Djokovic e Nadal fuori dai giochi, per Federer questa poteva essere un’occasione di rimettersi in tasca un torneo che non vince dal 2011, ma la Next Gen sta finalmente emergendo prepotente.

Tsitsipas attende in finale il vincente della seconda semifinale tra Zverev e Thiem.

Al termine del match, c’è stata una piccola celebrazione di tutti i tennisti ritiratosi quest’anno, in particolare Tomas Berdych, arresosi ai malanni alla schiena dopo una carriera che lo ha visto toccare il numero 4 del ranking e giocare la finale a Wimbledon nel 2010.

1° SEMIFINALE
S. Tsitsipas b. R. Federer 6-3 6-4