ATP Finals: un Federer irriconoscibile cede a Nishikori. Buon esordio per Anderson

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di Ciro Battifarano

Il match di cartello della giornata inaugurale delle Nitto ATP Finals vede contrapposti, in serata, Roger Federer e Kei Nishikori.

A Bercy Federer ha mandato segnali molto positivi, Nishikori, seppur sconfitto dallo svizzero nei quarti in due set (come a Shanghai) ha confermato il suo ruolino di marcia invidiabile dagli ultimi US Open: 19 vittorie e sei sconfitte, due finali, due semifinali e due quarti che gli hanno consentito in extremis (e grazie alla rinuncia di Juan Martin del Potro) di centrare la qualificazioni alle Finals (la quarta nelle ultime cinque stagioni) in una stagione in cui era ripartito giocando anche in tornei Challenger. 

La partita è molto tesa, entrambi giocano in posizione avanzata sulla linea di fondo, forzando senza successo in risposta, consentendosi così reciprocamente di mantenere i turni di battuta fin troppo agevolmente. L’unico gioco in cui si arriva ai vantaggi è il quarto, con Nishikori che commette due doppi falli, ma Federer non ne approfitta. Senza nemmeno l’ombra di una palla break e sotto una pioggia di errori gratuiti da parte di entrambi gli ambasciatori Uniqlo, si arriva al tie-break. Nishikori trova la minima lucidità che gli consente di allungare di due minibreak e, finalmente raccogliendo i primi frutti da una disperata verticalizzazione verso la rete che fino ad ora gli ha regalato più dolori che gioie, riesce ad involarsi sul 6-1. Federer annulla i primi due set point al servizio ed il terzo con una risposta prodonda ma sarà buono il quarto per il giapponese che si aggiudica, inaspettatamente, un primo set in cui le statistiche gli accreditano appena 3 vincenti all’attivo, di cui due derivanti dal servizio.

Primo set da dimenticare per entrambi, si spera. Federer riuscendo semplicemente a mettere in campo la risposta si procura subito tre palle break, le prime dell’incontro. Annullata la prima, ci pensa Nishikori con un doppio fallo a concedergli il break di vantaggio senza particolari meriti. E questo vantaggio immeritato il 6 volte campione delle Finals proprio non lo vuole tenere: uno schiaffo al volo spiaccicato sulla rete ed un dritto alle ortiche sintetizzano sufficientemente il controbreak immediato. Il nervosismo dei due è sempre più manifesto, anche le reazioni di stizza abbondano. Nishikori, con l’unica certezza del set di vantaggio, trova almeno la calma sufficiente per ridurre il numero di errori, anche in risposta, e ricordarsi di cercare di tenere Roger sul rovescio. Così facendo nel sesto gioco, aiutato da un doppio fallo dello svizzero, ha la palla break che può rivelarsi decisiva. Nishikori con una gran risposta seguita dall’affondo col dritto a sventaglio si porta avanti 4-2. A Federer, dal canto suo, non arriva alcuna intuzione per dare una svolta alla sua partita che mestamente si chiude dopo altri tre giochi con una stecca di dritto emblematica del suo intero match. In conferenza stampa Federer avrebbe lamentato l’eccessiva lentezza del campo della O2 Arena.

Nella partita pomeridiana si erano invece sfidati Kevin Anderson e Dominic Thiem. Il tennista sudafricano – che continua a registrare record di anzianità, questa volta come esordiente più anziano alle Finals (record che con il forfait di Nadal è poi toccato ad Isner, un anno più vecchio di lui) – con una prova molto solida supera per la prima volta in stagione un Dominic Thiem comunque autore di un’ottima prestazione. 

Risultati gruppo Lleyton Hewitt:

[4] K. Anderson b. [6] D. Thiem 6-3 7-6(10)
[7] K. Nishikori b. [2] R. Federer 7-6(4) 6-3