di Adriano Spataffi
Nessuna partita fin qui ha brillato per spettacolarità, ma se fossimo stati costretti a puntare pochi euro su quella con meno spunti tecnici, quella tra Marin Cilic e John Isner sarebbe stata la scelta di molti.
All’inizio di questa partita i canovacci immaginabili erano due: il primo offriva una guerra di servizi da risolversi al tiebreak, il secondo vedeva Cilic riuscire ad imprimere la propria superiorità e venire a capo della battuta dell’avversario quando e quanto bastava a mettersi al sicuro.
I primi due set hanno rispecchiato rispettivamente le due strade: il primo va ad Isner, meno falloso sul tiebreak del croato, che da parte aveva provato a prendersi l’iniziativa, il secondo vede Cilic iniziare a leggere le traiettorie dell’americano, così riesce ad andare prima 15-40, poi 0-40 sul 4-3 e, alla quinta palla break, arriva, con un doppio fallo, lo slancio decisivo per portare il match al terzo.
L’inizio del terzo è identico alla fine del secondo: Isner è troppo lento in uscita dal servizio e la percentuale di prime palle scende da più dell’80% a poco più del 50%. Così a Cilic basta reggere l’urto per tornare 30-40, poi, dopo una serie di vantaggi, alla terza palla break Isner riconsegna il break ancora con un doppio fallo.
Al croato adesso però, manca l’istinto killer, nonostante sia più mobile dell’avversario, anche lui non ha fluidità nei movimenti, probabilmente per una partita che non ha permesso a nessuno dei due di “scaldarsi” a dovere ed entrare in palla, così, con un calo di rendimento in battuta, arriva il contro break. Per Isner, però, non è serata, non riesce a prendere in mano lo scambio quando la palla torna dopo il servizio e arriva il terzo break consecutivo. Da qui in poi i game seguiranno i servizi senza particolari acuti, Cilic non concede niente di più di uno 0-30 e gestirà un avversario ormai senza energie fino al 6-4 finale.
Nel pomeriggio Novak Djokovic ha regolato in due set Sasha Zverev, confermandosi, per risultati e prestazioni, il candidato numero uno di questo Master.
Il tedesco partirebbe anche bene, con attenzione e iniziativa, e la partita sembra equilibrata, finché i punti non cominciano a pesare. 4-4 Al primo set, le prime palle break pesanti sono per Zverev, qui però il numero uno viene fuori. Djokovic salva la situazione di svantaggio, poi schiaccia l’avversario mentalmente prima che fisicamente, centra subito il break decisivo per il primo parziale e la partita si può dire che finisce.
Zverev è all’angolo, evita di scivolare 2-0 ma l’1-1 sarà solo l’ultima zampata prima della resa. E’ quasi Impressionante vedere come Djoko sopra di un set, 1-0 e 15-30 (servizio Zverev), padrone del campo, non molla un centimetro di attenzione, tanto da darsi una rischiosissima racchettata sulla suola, arrabbiato per la sfumata possibilità del 15-40, soprattutto se si pensa al Djokovic pre-Wimbledon, quello che sembrava aver perso la passione e la voglia di lottare.
I risultati di oggi:
N. Djokovic b. A. Zverev 64 61
M. Cilic b. J. Isner 67(2) 63 64