Non c’è due senza tre: per la terza volta consecutiva in stagione dopo i successi nelle finali di Pechino e Vienna, Jannik Sinner ha superato alla distanza Daniil Medvedev diventando il primo tennista italiano di sempre a qualificarsi per l’ultimo atto delle ATP Finals. Nel match che ha inaugurato la giornata dedicata alle semifinali dell’ultimo torneo della stagione, il fenomeno di San Candido ha dato l’ennesima dimostrazione della sua straordinaria forza mentale, riuscendo a prevalere in un match in cui l’ex numero uno del mondo aveva spesso dominato gli scambi.
Il russo ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare la sua semifinale dalla risposta e, in un primo game in cui Jannik ha tenuto agevolmente il proprio turno pur mettendo in campo solo una prima sue due, si sono presto palesati i temi della partita: l’importanza delle percentuali al servizio, la consistenza di Medvedev da fondo campo (specialmente dal lato del rovescio), la necessità di Sinner di variare per accorciare lo scambio.
La svolta è arrivata presto, uno sliding doors che nel giro di due game ha indirizzato il set. Nel terzo gioco (avanti 40-0) Jannik ha subito la reazione dell’ex numero uno del mondo che, spingendo sul lato sinistro dell’altoatesino, si è procurato la prima palla break del match con quattro punti consecutivi (40-A). Nel momento più importante Sinner ha ritrovato la prima esterna e con il successivo vincente scagliato con il rovescio incrociato in avanzamento ha sventato la minaccia. Splendida, poi, la palla corta con cui in uscita dal servizio ha tenuto il vantaggio (2 a 1).
Dopo il cambio di campo, è stato invece il russo ad avere un passaggio a vuoto pagato a carissimo prezzo. Avanti 40-0 nel quarto game, Medvedev è andato in rottura sul lato destro. Dopo un doppio fallo (40-40), il suo dritto ha toccato il nastro prima di spegnersi fuori dal campo (40-A): Daniil non ha messo in campo la prima e Jannik ne ha approfittato con una gran risposta che il moscovita non è riuscito a difendere.
Con fatica, in un quinto gioco iniziato male (0-30) e terminato ai vantaggi ma senza concedere la chance del contro break, Sinner ha confermato il vantaggio con un ace al centro ed un passante giocato in una delle rare discese a rete di Medvedev (4 a 1). Nei successivi turni il ventiduenne azzurro è rimasto lucido nella strategia di accorciare gli scambi (splendido il pallonetto con cui ha chiuso il settimo game dopo aver chiamato a rete il moscovita con la palla corta) e senza lasciare a Daniil alcuna possibilità di rientrare ha chiuso la pratica al primo set point a disposizione con una gran prima al centro: 6 a 3 in 45 minuti.
Nella seconda partita il livello è salito, la percentuale di prime del russo (81% contro 54%) si è innalzata vertiginosamente e gli errori sono diminuiti. Il primo ad andare in difficoltà sul proprio turno è stato Jannik (poco assistito dal servizio e meno propenso alle variazioni), costretto ai vantaggi nel quarto gioco. Medvedev ha fatto qualche passo avanti in risposta aumentando la pressione, gli scambi si sono allungati e, nell’ottavo game, proprio Daniil si è costruito la prima palla break del set (40-A), splendidamente annullata da Sinner con una discesa a rete dopo un grande attacco di dritto inside out (4 a 4).
Senza più chance in risposta, inesorabile è arrivato il tie-break. Con una palla corta dopo una grande accelerazione di dritto in lungolinea, il ventisettenne moscovita si è preso il primo punto in risposta (2-1) ed è andato avanti al cambio di campo (4 a 2). Con due servizi vincenti consecutivi al centro Medvedev è andato a set point (6-3) e, legittimando la seppur lieve supremazia che lo aveva visto comandare la maggior parte degli scambi, ha portato meritatamente il match al terzo è decisivo set: 7-6 (4) in 62 minuti.
Daniil ha lasciato il campo per richiedere l’intervento del fisioterapista ed al rientro Sinner ha tenuto il primo turno di battuta ritrovando le variazioni (palla corta e serve and volley) nel suo gioco. Dopo oltre un’ora di perfezione quasi assoluta, l’ex numero uno del mondo è tornato a sbagliare con il dritto concedendo tre chance in risposta (di cui due consecutive) nel secondo game e, commettendo un letale doppio fallo, ha consegnato il break a Jannik (2 a 0).
Il russo non è riuscito a darsi pace per l’errore e, dopo aver polemizzato con il più che corretto pubblico torinese, è uscito mentalmente dalla partita. Jannik ha ritrovato la prima (76% nel parziale decisivo), mentre Medvedev l’ha incredibilmente persa (41%). Spettacolare il vincente incrociato di rovescio con cui l’altoatesino ha tenuto il turno di battuta in un delicato quinto game (4 a 1).
Dopo aver nuovamente strappato il servizio all’ex numero uno del mondo nel sesto game (5 a 1), Jannik ha chiuso i conti nel turno successivo: andato a match point con un’accelerazione vincente di rovescio in lungolinea (40-0), ha fatto calare il sipario sulla semifinale vincendo un altro duello sulla diagonale di sinistra: 6-3 6-7 (4) 6-1 il punteggio che, in 2 ore e 29 minuti, ha scritto una delle pagine più belle ed importanti della storia del tennis italiano.
Con Djokovic o Alcaraz, Sinner scenderà in campo da imbattuto con la consapevolezza di poter conquistare quello che sarebbe il titolo più importante della sua giovane ma già straordinaria carriera. Una delle tante finali che ancora disputerà, un’altra delle tante emozioni che ha fatto provare e che continuerà a regalare. Anche a chi, per merito suo, sta iniziando solo ora ad appassionarsi a questo sport.
ATP Finals Torino – Semifinali
[4] J. Sinner b. [3] D. Medevdev 6-4 6-7 (4) 6-1
[1] N. Djokovic vs. [1] C. Alcaraz