da Parigi, Ciro Battifarano
Novak Djokovic è il primo semifinalista della parte bassa del tabellone del Rolex Paris Masters. Marin Cilic resiste solo nel primo set, giocato ad alto ritmo.
Partita che parte con pesanti scambi da fondo, Djokovic fa muovere Cilic che però tiene botta, riesce a prevalere sulla diagonale del dritto e per primo si procura una palla break nel quinto gioco sulla quale il nastro però lo spiazza e Djokovic si salva. Nel gioco successivo Cilic regala il primo 15 sbagliando una volèe tutt’altro che impossibile, Djokovic riesce ad entrare nello scambio ed è lui ad avere tre occasioni per il sorpasso, ma con il servizio Cilic ristabilisce la situazione. Il ritmo dell’incontro è alto, Cilic torna impeccabile al servizio e tenendo egregiamente da fondo campo si procura ancora un’occasione di break nel settimo gioco, ma ancora non è quella buona, che arriva due giochi più tardi. Al servizio per il set non sbaglia ed interrompe a 30 la striscia di set consecutivi vinti da Djokovic.
Nulla di grave, Djokovic torna in campo più concentrato ma l’impressione è che soprattutto Cilic stia tirando il fiato, dopo un set in cui ha dato tanto, se non tutto. Novak, nel secondo parziale, ha palle break in tutti i turni di servizio di Marin, di 7 ne trasforma 2, una nel quarto gioco, l’altra nell’ottavo gioco, complice ancora il nastro. Djokovic potrà iniziare così anche il set decisivo al servizio.
Il terzo set potrebbe essere una formalità. L’impressione già avuta ad inizio secondo set diventa quasi certezza. Appena lo scambio si prolunga, Cilic non trova più soluzioni. Il servizio lo tiene in piedi nel secondo gioco e nel terzo Djokovic, con un doppio fallo e un’infelice discesa a rete, gli regala un break inaspettato, da entrambi. Nole reagisce scaraventando la racchetta per terra, guadagnandosi fischi dal pubblico e ammonizione dall’arbitro. Il nervosismo, ammesso che si possa giustificare, è comprensibile: l’asse di una partita che sembra aver preso una piega così netta non può essere spostato sull’unica arma rimasta al nemico, il servizio. Per sua fortuna Cilic non sfodera tale arma e Nole riesce subito a recuperare il break impattando sul 2 pari ma nel settimo gioco vuole concedere ancora una chance al croato. D’orgoglio Djokovic la annulla con un rovescio lungolinea in spaccata che si stampa sulla racchetta di Marin sceso a rete e poi ci pensa ancora il nastro ad aiutare il serbo a raccogliere quello che oggi non riesce a prendersi da solo. Cilic comunque non ne ha davvero più, anche il dritto va fuori misura e nel tentativo di accorciare lo scambio viene trafitto a rete per il break che manda il Nole a servire per il match. Questa volta non trema e chiude una partita che avrebbe potuto e dovuto ammazzare ad inizio del terzo set. Vero che Novak in conferenza stampa ha confermato di essere affetto da uno stato influenzale che comunque riesce a gestire.
Il suo avversario domani sarà Roger Federer che, con una prova convincente, ha battuto con un doppio 6-4 Kei Nishikori. La sintesi della partita la fa meglio di tutti forse proprio Federer in mixed zone “una partita solida, non ho subìto break contro Kei che gioca molto bene in risposta“. Il giapponese, ad onore del vero, non è sembrato particolarmente ispirato. Ha tenuto ad inizio partita, ma dopo due turni di battuta in cui era già andato sotto 15-30, nel nono gioco finisce, colpevolemente, per concedere il break. Nel gioco successivo, dopo aver colpito Federer al corpo, si procura la chance del controbreak ma se ne va e con essa, poco dopo, il primo set.
Il giapponese accusa il colpo e a zero cede il servizio in apertura di secondo set. La sua partita finisce praticamente qua. L’unico noia che riesce a dare a Federer sarà un turno di servizio ai vantaggi durato 7 minuti (quarto gioco). Nulla di preoccupante.
Risultati quarti di finale:
[6] D. Thiem b. [16] J. Sock 4-6 6-4 6-4
K. Khachanov b. [4] A. Zverev 6-1 6-2
[3] R. Federer b. [10] K. Nishikori 6-4 6-4
[2] N. Djokovic b. [5] M. Cilic 4-6 6-2 6-3