Di Adriano Spataffi
Ad Halle l’attenzione era tutta per l’esordio di Roger Federer: fresco di ritorno in vetta alla classifica ATP, lo svizzero ha inaugurato il suo sesto regno con un match gestito a velocità di crociera senza bisogno di eclatanti sforzi, regolando per 63 64 Alijaz Badene.
La giornata, però ha riservato anche discrete sorprese: la prima è l’uscita di scena dell’idolo di casa Sasha Zverev, sorpresa forse non del tutto, dato che ad avere la meglio, ancora una volta è Borna Coric, da sempre ostico al tedesco, che poteva addirittura chiudere la pratica con un margine clamoroso se non avesse perso la prima occasione di chiudere il match sul 6-1 5-2.
Anche l’altro fratello Zverev non supera il turno, stoppato da Kachanov, temibilissimo, se in giornata con i suoi potentissimi colpi.
Cadono anche le teste di serie Gasquet, eliminato dalla wild card Florian Mayer ex campione proprio di Halle, e Pouille, ennesima vittima stagionale dell’ascesa del greco Tsitsipas che, un esame passato dopo l’altro, è sempre più vicino a laurearsi “grande”.
L’attenzione nostrana era però rivolta al derby tra Seppi e Berrettini, partita lottata che ha visto la maggiore esperienza dell’altoatesino fondamentale nel restare più solido del giovane romano, in grande difficoltà con le sue ampie aperture soprattutto in risposta al servizio.
In terra inglese vincono senza patemi Djokovic e Raonic, si salva Dimitrov al terzo contro Dzumhur, Leo Mayer vince la guerra dei servizi contro Anderson vincendo due tiebreak al primo e al terzo set mentre continua il momento no di Goffin, battuto al terzo set da Lopez, ed esce a sopresa Berdych per mano di Bennetteau
La partita forse più attesa della giornata tennistica era, però, quella tra Andy Murray, cinque volte campione al Queens, rientrante a quasi un anno dall’ultima apparizione nel circuito (Wimbledon 2017), opposto nientemeno che a Nick Kyrgios.
Lo scozzese dà un ottima impressione, vincendo il primo set per 62 e mostrando una condizione incoraggiante in vista del “suo” torneo di casa. Gli undici mesi di assenza da un match, e le qualità dell’avversario, si fanno però sentire, e, non riuscendo a prendere margine nel secondo set, alla lunga diviene sempre più difficile contenere la velocità dei colpi dell’australiano. Il tie-break del secondo set diviene lo svincolo decisivo, Kyrgios se lo aggiudica e per Murray la salita diviene troppo ripida, nonostante una strenua resistenza che lo porta a cedere il servizio decisivo solo al dodicesimo gioco del terzo set.
HALLE
[6] P. Kohlschreiber b. M Fucsovics 4-6 6-3 2-1 rit.
B. Paire b. S. Johnson 7-5 7-6(5)
S. Tsitsipas b. [5] L. Pouille 6-2 7-6(3)
[WC] F. Mayer b. [8] R, Gasquet 6-2 6-2
[1] R. Federer b. A. Bedene 6-3 6-4
M. Ebden b. M. Jaziri 6-0 7-6(3)
K. Khachanov b. M. Zverev 7-6(5) 6-3
A. Seppi b. [LL] M. Berrettini 6-3 7-5
B. Coric b. [2] A. Zverev 6-1 6-2
QUEEN’S
F. Lopez b. D. Goffin 6-3 6-7(7) 6-3
M. Raonic b. Y. Bhambri 6-1 3-1 rit.
N. Kyrgios b. A. Murray 2-6 7-6(4) 7-5
[7] K. Edmund b. R. Harris 7-6(4) 6-4
J. Chardy b. T. Smyczek 6-2 6-4
L. Mayer b. [3] K. Anderson 7-6(4) 4-6 7-6(3)
J. Benneteau b. T. Berdych 7-5 3-6 6-3
A. Mannarino b. [WC] D. Evans 6-4 0-6 7-5
[WC] N. Djokovic b. J. Millman [Q] 6-2 6-1
[2] G. Dimitrov b. D. Dzumhur 6-3 6-7(4) 6-4