Nella foto Roger Federer (credit Kurt Schorrer)
Da Basilea, Fabrizio Salvi
Primo set. Roger entra in campo con un piglio insolito. Appare nervoso, teso e irrigidito. I suoi colpi ne risentono eccome, mentre Mannarino ha cominciato senza un filo di pressione, conscio che la responsabilità di fare la partita non fosse sulle sue spalle.
Non bastano a Roger i cinque ace, quattro dei quali totalizzati nel primo game, per migliorare uno score poco idilliaco al servizio, anche se il grosso degli errori avviene in manovra. Il transalpino, dal canto suo, viaggia su medie alte alla battuta e non concede nemmeno una palla break, invece a lui basta la prima per aggiudicarsi il primo parziale.
Secondo set. Una reazione di Federer era più che prevedibile ed è arrivata, puntuale e brutale. Mannarino è stato letteralmente surclassato sotto tutti i punti di vista, liquidato in 27 minuti con un secco 6 a 1 che profuma di vittoria. Il primo break è arrivato subito, il secondo nel game seguente, tanto è bastato, Roger è apparso di nuovo in forma e schiarito nell’animo.
Ore 22.40, fine dei giochi. Mannarino si è piegato, ma non si è spezzato. Nonostante l’atmosfera rovente, con tutto il St. Jakob a prendere per mano Roger, il francese ha giocato un terzo set davvero di alto livello. Unica pecca, aver avuto davanti un giocatore che anche in una giornata così così ha saputo venirne a capo con le armi a disposizione. Un bagaglio infinito, per carità, ma questo nulla toglie alla versione sbiadita dello svizzero. La vittoria arriva grazie al break ottenuto nel settimo gioco (proprio quello), mentre egli stesso aveva a sua volta salvato due palle per il sorpasso francese poco prima. L’urlo liberatorio a fine partita sa di grosso pericolo scampato.
La semifinale di domani sarà contro David Goffin che ha battuto in due set un ottimo Jack Sock.
IL RISULTATO:
[1] R. Federer b. [7] A. Mannarino 46 61 63
D. Goffin b. J. Sock 76(3) 63