Da Basilea, Fabrizio Salvi
Semplicemente Federer. Un’ora di gioco, quindici games in totale, 6-1 6-2. Roger Federer ha raggiunto la dodicesima (!) finale a casa propria, battendo David Goffin e giocando un tennis incredibile per tutta la durata dell’incontro. Sin dal primissimo game la sensazione è stata che le cose fossero nettamente cambiate rispetto alla partita di ieri sera (vittoria a fatica contro Mannarino, tre set) e il campo è stato arbitro supremo. Goffin è stato letteralmente surclassato dalla tattica e dall’esecuzione dei colpi di Federer, semplicemente perfetti e sofisticati.
Il belga ha fatto quello che ha potuto, giocando sempre in affanno e con l’acqua alla gola del dover costantemente affrettare i tempi. La risposta, poi, è stata la chiave per mettere sempre in affanno l’avversario. “sono felice di come sto adesso. – racconta Federer a fine partita – Penso che lui (del Potro ndr) non abbia complicazioni particolari, forse è stanco, ma penso che in generale stia bene. Non credo abbia problemi che lo tengano fuori dalla corsa per vincere questo titolo, mi preparerò ad un incontro difficile”.
Ace. Game, set and match del Potro. La torre di Tandil ha raggiunto la finale, la terza a Basilea dopo quelle (vinte) del 2012 e del 2013, e giocherà per il titolo ancora una volta contro Roger Federer. Il gigante argentino ha disseminato il campo di trappole per tutta l’ora e quarantasette minuti di gioco. Una tattica che ha accalappiato il gioco di Marin Cilic e lo ha completamente anestetizzato. La conseguenza logica è stata che il croato non è riuscito ad esprimersi secondo le proprie caratteristiche, si è dimostrato molto falloso al servizio e questo alla lunga lo ha penalizzato. Alla fine del primo set ha viaggiato su medie di poco superiori al 30%, che rappresentano una miseria quando di fronte si ha un grande colpitore come delPo. Il primo parziale è, infatti, scivolato via in 47 minuti e lo spartito tattico non è cambiato nemmeno nel secondo set.
Rovescio, più croce che delizia. Se il servizio di Cilic già non è stato di altissimo livello quest’oggi, anche peggio si può affermare per quanto riguarda il rovescio, vera croce del croato. Quattro rovesci errati, ai quali si aggiungono altri cinque della fine del primo set, consegnano di nuovo l’inerzia del set a delPo. Un continuo saliscendi, fatto di break e contro break, ha caratterizzato fortemente il secondo set e, nonostante ciò, l’argentino è riuscito a mantenere la calma e a fare sua la partita, con un ace appunto, chiudendo il conto con un doppio 64.
“Sto giocando in maniera molto simile al 2013 e con Roger sarà una grande sfida. – racconta del Potro a fine partita – Ci sarà una grande atmosfera domani e sarà una bella occasione per giocare con lui di nuovo”. Battere questo Federer sembra molto complicato, ma delPo ha autostima a sufficienza: “Proverò a giocare nel migliore dei modi. L’unico modo per vincere è quello di essere sempre aggressivo e cercare di mettere la palla vicino alle linee. Qualche volta non basta nemmeno quello”!
Domani la finalissima è in programma alle ore 15.
RISULTATO DELLE SEMIFINALI:
[1] R. Federer b. [3] D. Goffin 61 62
[4] J. del Potro b. [2] M. Cilic 64 64