Di Alessandro Terziani
Andreas Seppi non ce l’ha fatta, per la sesta volta si deve fermare agli ottavi di finale in una prova dello Slam. Peccato, perchè sulla carta, l’avversario odierno, Kyle Edmund n.49, sembrava alla portata dell’azzurro.
Seppi era partito decisamente bene. Gran rendimento al servizio e profondità dei colpi. Edmund alla costante ricerca del vincente, soprattutto con il letale diritto. Primo set intenso con la grande chance per l’altoatesino sul 4-3 di strappare il servizio all’avversario che riusciva però ad annullargli ben cinque palle break. Tutto rinviato al tie-break dove Seppi si imponeva 7-4 sfruttando l’unico mini break concessogli.
Sullo slancio Seppi si portava avanti di un break sull’1-1 del secondo set. Sul 2-1 arrivava però l’immediato contro break dell’inglese. E’ stata l’episodio che ha fatto girare il match. Edmund ha preso campo e fiducia. L’azzurro è calato notevolmente al servizio. Seppi è arrivato faticosamente fino al 5-6 quando ha subito il secondo e decisivo break.
Edmund prende il sopravvento. Seppi, visibilmente stanco, accusa gli undici anni di differenza rispetto al più giovane avversario. L’inglese, implacabile al servizio, tiene agevolmente i propri turni di battuta. Il servizio dell’azzurro non funziona più. Il terzo set vola via in un amen.
Nel quarto set si recita il solito copione, con Seppi che faticosamente tiene la scia dell’avversario che ormai guida decisamente le danze. L’equilibrio precario si spezza definitivamente con un break di Edmund sul 4-3. L’inglese va a servire per il match sul 5-3 e chiude l’incontro dopo 2 ore e 57 minuti.
Resta la soddisfazione di aver ritrovato un Andreas Seppi su livelli competitivi dopo un brutto 2017 che lo aveva relegato quasi fuori dai top 100. La preparazione effettuata in Colorado durante l’off season ha già dato i suoi frutti. Avvio di stagione con la vittoria nel Challenger di Camberra e ottavi agli Australian Open. Chi già intonava il de profundis per Seppi dovrà ricredersi.
Edmund b. Seppi 67 75 62 63