di Daniele Rossi
C’era tanta attesa per questo scontro generazionale che vedeva in campo un campione senza tempo e un probabile campione del futuro.
Peccato che il match non è praticamente esistito. Roger Federer ha dominato in lungo e in largo Chung, prima che il coreano alzasse bandiera bianca a fine del secondo set, a causa di una vescica sotto il piede destro.
6-1 5-2 il risultato finale per poco più di un’ora di gioco. Fino al ritiro, Roger aveva portato a scuola l’allievo facendo tutto quello che si deve fare per mettere in difficoltà i regolaristi: variare ogni singolo colpo. E in tema di variazioni, Federer non ha rivali. Pur non eccellendo col servizio, l’elvetico sottoponeva a Chung ora un’accelerazione, ora una palla corta, ora uno slice, ora un top, ora una discesa a rete, mandando in totale corto circuito il computer nella testa dell’asiatico.
Chung chiamava il medical time out a fine primo set, ma dopo pochi game lasciava il campo, consapevole che anche senza l’infortunio non avrebbe avuto alcuna chance di battere questo Federer, che approda in finale senza neanche perdere un set, come gli era successo a Wimbledon.
Per il coreano una conclusione amara di un torneo fantastico che lo ha rivelato agli occhi del mondo. Deve ancora lavorare sotto tanti aspetti, ma il futuro (anche prossimo) è tutto suo.
Gi incredibili numeri di Federer sono in continuo aggiornamento: trentesima finale Slam (staccatissimi Nadal a 23 e Djokovic a 21), la settima in Australia (superato il record di Nole, fermo a 6). L’obiettivo è ripetere quanto fatto ai Championsips, quando dominò il torneo senza perdere un set e trovò in finale Marin Cilic, anche lui superato in tre parziali netti.
L’impressione però è questa volta ci sarà più match. Il croato gioca sicuramente meglio sul cemento che sull’erba, è in ottima forma e finora è stato praticamente perfetto. Sarà una gara a chi giocherà più aggressivo e molto dipenderà dal rendimento dei servizi.
Cilic ha un solo precedente positivo a cui attaccarsi. Su nove match, Roger ne ha vinti otto: l’unica eccezione è la celebre semifinale agli Us Open 2014.
Appuntamento a domenica per un’altra pagina di storia.
[2] R. Federer b. H. Chung 6-1 5-2 ritiro