Il tennis femminile non smette di sorprendere e Melbourne incorona una nuova campionessa Slam, che si aggiunge a Bartoli, Pennetta, Kerber, Muguruza, Ostapenko, Stephens, Wozniacki, Halep, Osaka, Barty e Andreescu, giusto per rimanere negli ultimi sette anni di circuito.
La ruota in Australia ha girato sull’americana Sofia Anna Kenin, 21enne nata a Mosca, ma da sempre residente in Florida. Prima di questo exploit, negli Slam la Kenin aveva al massimo giocato un quarto turno al Roland Garros, anche se poteva annoverare nel suo palmares tre titoli WTA, vinti tutti l’anno scorso.
Non che il successo della Kenin non sia meritato: sul suo cammino ha battuto la bimba prodigio Gauff, la tunisina Jabeur che aveva posto fine alla carriera della Wozniacki e soprattuto la favorita del torneo e padrona di casa Ashleigh Barty. Nella finale di oggi poi, nonostante pagasse un importante gap di esperienza rispetto all’avversaria, ha messo in mostra personalità e sangue freddo, doti che sono totalmente mancate alla spagnola, travolta dalla tensione.
La statunitense si fa forza di un gioco che ricorda proprio quello della ritiranda Wozniacki: grande fisicità e atletismo, splendida copertura del campo, un’inesauribile voglia di lottare, ma anche un rovescio che canta e un solido servizio. Se ciò basterà per farla restare ai vertici per gli anni a venire è difficile dirlo, di sicuro è bastato oggi, contro una Muguruza disastrosa.
La misteriosa spagnola di origini venezuelane oggi avrebbe dovuto far valere il suo palmares e la sua esperienza e invece si è dimostrata tesa fin dal primo punto e nonostante sia riuscita a vincere il primo set, nei restanti due il suo gioco è crollato, così come la sua tenuta mentale. La separazione con Sumyk e la rinnovata partnership in solitaria con Conchita Martinez sembrava essere la panacea a tutti mali che avevano atterrito Garbiñe negli ultimi due anni, invece oggi ha rivisto quei fantasmi che le hanno spesso rattrappito il braccio nei punti importanti.
La Kenin era partita bene, senza remore e con il preciso piano di gioco di spostare il più possibile la Muguruza, soprattutto in avanti, giocando numerose palle corte. Di contro la spagnola, cercava di incidere con il suo gioco pesante e una teorica superiorità al servizio. Nel primo set Garbiñe si prendeva un break di vantaggio che scialacquava giocando un game terribile concluso da un doppio fallo. La Muguruza però non si perdeva d’animo e riusciva a contro breakkare nuovamente l’avversaria, facendo suo un primo set durato ben 52 minuti.
La Kenin però si dimostrava una lottatrice indomita e come se non fosse successo niente, tornava a giocare alla grande, facendo valanghe di punti col rovescio lungolinea. Si prendeva subito un break di vantaggio e poi un altro per concludere 6-2.
All’inizio del terzo si è giocato il game che ha deciso la partita: la Muguruza saliva 0-40 sul servizio della Kenin che però infilava quattro splendidi vincenti e un ace.
Sul 3-2 e parità invece, una risposta un po’ fortunosa di Sofia, costringeva Garbiñe ad un errore in recupero di rovescio e sulla palla break commetteva doppio fallo.
Sulle ali dell’entusiasmo la Kenin volava sul 5-2; Garbiñe al servizio si portava sul 40-15, ma con due doppi falli consecutivi e un rovescio vincente di Sofia, si arrivava al primo match point. Se ne andava con una risposta lunga, ma poco dopo ne arrivava un altro grazie ad una risposta vincente di diritto su un’altra seconda.
La Muguruza quindi decideva di concludere nel modo peggiore possibile, ovvero con l’ottavo doppio fallo della partita.
Festeggiamenti molto composti e quasi increduli per la Kenin, che in realtà era da sempre stata dipinta come una predestinata fin dalla più tenera età, sia da Nick Bollettieri, sia da Rick Macci, storico coach della federazione americana che ha allenato tra gli altri Andy Roddick, Maria Sharapova e le sorelle Williams.
“Se avete un sogno, lottate per realizzarlo e ce la farete”, ha commentato la Kenin durante la premiazione in pieno stile americano. Un sogno da cui Sofia non vuole risvegliarsi, è la nuova campionessa degli Australian Open.
FINALE DONNE
[14] S. Kenin b. G. Muguruza 4-6 6-2 6-2
di Daniele Rossi