Da Wimbledon, Alessandro Terziani
La semifinale “nobile” tra Djokovic e Nadal, la loro sfida n.52, è stata sospesa alle 23 come da vigente regolamento dell’amministrazione comunale di Wimbledon. Una regola anacronistica che vorrebbe salvaguardare la quiete dei residenti, peccato che basti farsi un giro per il Village per trovare pub super affollati con avventori già alticci che continuano a schiamazzare fino alle ore piccole. Un’ipocrisia tipicamente british. Fatto è che una stupenda semifinale è stata interrotta sul più bello con il serbo avanti due set a uno sullo spagnolo.
Un match, iniziato sotto il tetto solo alle 20 a causa dell’infinita semifinale tra Anderson e Isner, che ha avuto l’effetto di un’iniezione di caffeina per i 15.000 spettatori del Centre Court anestetizzati dalle 6 ore e 35 minuti di servizi a cui avevano assistito loro malgrado. Djokovic e Nadal, che non si sfidavano a Wimbledon dalla finale del 2011, hanno dato vita a un incontro appassionante, con scambi di un’intensità ai quali non eravamo più abituati da tempo. Una goduria per gli occhi. Il serbo in versione RoboNole che non rivedevamo da un paio d’anni.
Primo set di rara bellezza appannaggio di Djokovic in 47 minuti grazie all’unico break sul 3-3. Secondo set a favore di Nadal, con il serbo che deve però mangiarsi le mani per ben 5 palle break non sfruttate. Nel terzo set i due contendenti hanno accusato un pò di comprensibile stanchezza e il match ha perso un pò di intensità. Il tie break con cui si è risolto ha però regalato grandi emozioni con Djokovic che si è imposto 10-8 al secondo set point dopo averne annullati ben tre a Nadal.
Si riprenderà domani alle 13 (14 italiane) a tetto chiuso, salvo che i due giocatori non si trovino d’accordo a riprendere outdoor, prima della finale femminile.
(12) Djokovic c. (2) Nadal 64 36 76(9) sosp.