Da Wimbledon, Alessandro Terziani
Venus Williams, a 37 anni, torna in finale a Wimbledon otto anni dopo e punta con decisione al suo sesto Rosewater Dish. I prati di Church Road sono sempre più il giardino di casa delle sorelle Williams che hanno monopolizzato l’albo d’oro dei Championships vincendo la bellezza di 12 titoli (Serena 7, Venus 5) su 17. Venus è alla sua nona finale qui, dove ha perso solamente tre volte con la sorella minore.
La Williams ha vinto nettamente la semifinale odierna con Johanna Konta spegnendo i sogni dei sudditi della Regina di rivedere una giocatrice britannica trionfare a Wimbledon 40 anni dopo Virginia Wade che si impose nell’edizione del Centenario.
Incontro equilibrato fino al 4-4, con le due giocatrici decisamente efficaci al servizio. Nel nono gioco Venus commette un doppio fallo e un altro banale errore regalando alla Konta due consecutive occasioni per andare a servire per il set. Nella difficoltà Venus tira fuori gli artigli e alza il livello. La campionessa statunitense, non solo annulla le due palle break, ma infila una striscia vincente di sette punti che la portano sul 5-4 40-0. Al secondo set point Venus chiude a proprio favore la prima frazione di gioco in 38 minuti.
Il colpo infertole da Venus fa vacillare la Konta che subisce un nuovo break nel quarto gioco del secondo set. La Williams è molto aggressiva soprattutto sulla seconda della britannica, le ruba sempre il tempo prendendo in mano il pallino del gioco. Venus tiene con facilità i propri turni di battuta fino al 5-2. Sul servizio della Konta, la Williams si procura tre match point; il terzo è quello buono grazie a un comodo passante di diritto.
Sabato in finale troverà Garbine Muguruza, 23 anni, finalista a Wimbledon nel 2015 e vincitrice del Roland Garros 2016. Venus ha vinto tre dei quattro precedenti contro la giocatrice spagnola, venezuelana di nascita; l’unico vinto dalla Muguruza risale a due mesi fa nei quarti a Roma. Si preannuncia una finale spettacolare e dall’esito incerto.
V.Williams b. Konta 64 62