Wimbledon, day 2: impresa di Berrettini, al 2° turno derby Fognini-Bolelli. Out Cecchinato e Sonego

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Da Wimbledon, Alessandro Terziani

Sei giocatori azzurri al secondo turno di Wimbledon, un record. Grazie alle vittorie odierne di Fognini, Bolelli e Berrettini che si sono andati ad aggiungere a Seppi, Lorenzi e Fabbiano. Il precedente record era datato 1996 con cinque azzurri al secondo turno: Pozzi, Navarra, Gaudenzi,  Furlan e Pescosolido.

Matteo Berrettini, n.81, compie l’impresa di giornata superando il n.15 Jack Sock rimontando due set di svantaggio grazie a 60 vincenti. Il ventiduenne romano, dopo il terzo turno al Roland Garros, si conferma prepotentemente anche sull’erba di Wimbledon. Della nutrita pattuglia azzurra era quello a cui era toccato il sorteggio peggiore. Come prevedibile, da un confronto tra due grandi battitori, abbiamo assistito a pochi scambi. Nel primo set Berrettini è andato a servire sul 5-4 ma ha subito il break. Nel tie-break ha sprecato un vantaggio di 5-3 e ha praticamente regalato il set. Il secondo è scorso via veloce seguendo l’ordine dei servizi. Un tie-break mal giocato ha portato lo statunitense in vantaggio di due set. Berrettini non si è rassegnato e si è procurato un fondamentale break nel primo gioco del terzo set. Vantaggio che ha difeso fino in fondo dimezzando lo svantaggio nel numero dei set. Un break sul 5-5 del quarto ha regalato all’azzurro il quinto set. Sock a questo punto ha chiesto il Medical Time Out. Lo statunitense, claudicante, ha lottato fino al 2-2 per poi cedere di schianto dopo 3 ore e 45 minuti. Berrettini non esulta per rispetto all’avversario. Dopo un caloroso abbraccio con il suo mentore Santopadre è accerchiato da decine di tifosi italiani che reclamano un selfie. Il giovane romano accontenta tutti e lascia, quasi per ultimo, il court 18. Al secondo turno avrà Gilles Simon, un altro cliente particolarmente ostico. Ma questo Berrettini non ha ancora finito di stupirci. In conferenza stampa Berrettini ci spiega come si fa a rimontare due set di svantaggio: “Nonostante avessi perso i primi due set, mi sentivo molto bene. Nel primo avevo servito per il set. Nel secondo set, nonostante lui avesse alzato il livello, gli ero sempre attaccato. Sto vivendo esperienze nuove e molto velocemente. Lo scorso anno a Wimbledon non ero riuscito neppure a disputare le qualificazioni e adesso sono al secondo turno. Su quale superficie vorrei giocare con Simon? La terra. Ma ogni partita è da giocare, nessun risultato è scontato

Matteo Berrettini b. (18) Jack Sock 67(5) 67(3) 64 75 62

Fabio Fognini sbriga in due ora la pratica Taro Daniel, il giapponese che a febbraio lo aveva impegnato per cinque set in Coppa Davis. L’approccio del ligure alla partita è molto morbido ed un break di Daniel nel quarto gioco gli fa sfuggire di mano il primo set. Troppo differente è però la cifra tecnica tra l’azzurro e il n.87 ATP. E’ sufficiente che Fognini alzi l’intensità degli scambi e la partita prende subito un’altra direzione. L’azzurro prende in mano il pallino del gioco e non lo molla fino alla fine dopo aver infilato tre set consecutivi con un periodico 6-3. Adesso la sorte lo farà scontrare contro l’amico e compagno di doppio Bolelli. I precedenti dicono 3-1 per il ligure, ma l’ultima sfida risale a 8 anni fa. “Sarà una partita molto difficile – commenta Fognini – l’erba è la partita preferita di Simone che è molto bravo sull’uno-due. Cercherò di farlo muovere ed allungare gli scambi, cosa a lui non gradita. Oggi ho giocato un primo set ‘pigro’, poi con pazienza ho trovato il mio gioco e fatto una buona partita. Non rigiocavo da Parigi, ho ancora fastidio alla caviglia e questa superficie certo non mi aiuta. Per quanto riguarda la classifica tirerò le somme dopo gli US Open dove non ho punti da difendere

(19) Fabio Fognini b. Taro Daniel 36 63 63 63

Simone Bolelli, una carriera travagliata da tanti infortuni, ha iniziato a riscuotere i crediti maturati contro la sorte avversa. A Parigi era entrato in tabellone da lucky loser in sostituzione di Dolgopolov, a Wimbledon era addirittura il sesto giocatore battuto all’ultimo turno di qualificazione ad avere il diritto di essere ripescato. Ebbene, ancora una volta a causa del ritiro del giocatore ucraino, il bolognese è rientrato all’ultimo tuffo nel tabellone principale. A Parigi aveva sbattuto subito contro Nadal, sui campi di Church Road l’avversario di primo turno è stato decisamente più alla portata. L’uruguaiano Pablo Cuevas non si può infatti definire proprio uno specialista dell’erba. Bravo l’azzurro, n.151, ad incamerare i primi due set entrambi al tie-break prima di straripare nel terzo set. Giovedì lo attende Fabio Fognini, un derby dal sapore particolare dove tutto può veramente accadere. In conferenza stampa Bolelli commenta: “Dovrò offrire una cena a Dolgopolov… Con la nuova regola che assegna metà del prize money a chi entra nei tabelloni Slam ma non sta bene e si ritira dal torneo, i giocatori preferiscono non rischiare. Pertanto, nonostante fossi sesto nella graduatoria per il ripescaggio, ci speravo. Se dovessi scegliere una superficie dove affrontare Fabio sceglierei proprio l’erba”

(LL) Simone Bolelli b. Pablo Cuevas 76(5) 76(6) 61

L’erba di Wimbledon non è la terra rossa del Roland Garros, quasi un altro sport. Se ne è accorto oggi Marco Cecchinato sul court 17. Il siciliano ha provato ad adattare il suo gioco, ha combattuto per tre ore contro il diciannovenne australiano Alex De Minaur, ma alla fine è uscito sconfitto. “Ho  avuto diverse occasioni per far girare la partita a mio favore ma non le ho sfruttate. La semifinale di Eastbourne e anche questa partita mi hanno dato la consapevolezza di poter dire la mia su tutte le superfici, erba compresa”

Alex De Minaur b. (29) Marco Cecchinato 64 67(6) 76(5) 64

Per tre quarti d’ora Lorenzo Sonego ha dato spettacolo sul court 7: 6-3 3-1 con un break di vantaggio contro un avversario tosto come lo statunitense Taylor Fritz, n.68. Poi la magia si è dissolta. Quelli che erano vincenti sono diventati errori. Il livello di gioco del torinese, da virtuale top 30, è tornato ad essere quello da 121 del mondo, la sua classifica. Sonego è uscito completamente dal match e Fritz ha avuto vita fin troppo facile. L’azzurro deve però ripartire da quel set e mezzo iniziale, con un livello di gioco che ha dimostrato di avere sulle corde. Sonego analizza con lucidità la sua sconfitta: “Avanti di un set e di un break ho avuto un improvviso calo fisico. Fritz è salito di livello e io ho perso lucidità. Nel terzo set ho sentito i crampi al polpaccio e ho pensato più a quello che a giocare. Sono lezioni che mi devono servire per il futuro”.

Taylor Fritz  b. (LL) Lorenzo Sonego 36 63 62 62