Che un giocatore sulla soglia dei 30 anni che non ha mai raggiunto una finale nel circuito maggiore ATP potesse diventare, come dire, la sua bestia nera, Stefanos Tsitsipas non lo voleva proprio accettare. Il greco sicuramente soffre il gioco rapido e potente di Jan-Lennard Struff, le sue accelerazioni di dritto, la facilità e concretezza con cui è in grado di sorprendere a rete.
Tralasciando la vittoria di Stefanos nel Challenger di Genova nel 2017, il tedesco nei 3 precedenti del circuito maggiore – tutti nel 2019, stagione dell’esplosione di Tsitsipas – aveva avuto la meglio per ben 2 volte. Con questi pensieri è sceso in campo quest’oggi il finalista della scorsa edizione del torneo. Un nervosismo lampante che si percepisce ad ogni 15 e non solo. Sul 3-3, 40 pari e servizio Struff, Tsitsipas manca la palla che gli concederebbe la prima occasione di break (ne aveva appena annullata una nel gioco precedente) e solo gli amici al di là dello ionio avranno potuto intendere le scomuniche che sono uscite dalla bocca di Stefanos. Al cambio di campo il greco si dimentica poi del cambio di palline e deve tornare indietro a cambiare racchetta a tempo già chiamato. Struff non si scompone, la sua palla continua a viaggiare: sul 4 pari, come nel primo gioco, recupera da 0-30 senza scomporsi, nemmeno quando un colpo dell’avversario lo becca in pieno. E nel gioco successivo – con Tsitsipas che, orfano della prima di servizio, stecca un dritto, commette un doppio fallo e va sotto 0-40 – il tedesco ha 3 ghiotte occasioni di portare a casa il primo parziale. Spreca le prime due, piantando in rete prima una risposta sull’ennesima seconda di Tsitsipas e poi un dritto tutt’altro che impossibile, dopo che Stefanos era stato graziato dal nastro. La terza però non gli sfugge, para in prossimità della rete un attacco di Tsitsipas che poi sbaglia, primo set Struff
Nel secondo parziale il greco reagisce e trova il break in apertura. Riesce a mettere in difficoltà l’avversario tenendo bassa la palla e, pur con qualche difficoltà, conferma il break. La prima del greco continua però ad entrare a fatica (a fine partite le statistiche diranno che ne è entrata soltanto una su due) e Struff ha una prima occasione per rientrare nel quarto gioco (sciupata cercando a tutti costi un dritto a sventaglio che finirà largo) ed altre due, consecutive, nel decimo gioco con Tsitsipas al servizio per il set. Il tedesco però si è fatto coinvolgere nella battaglia di nervi (probabilmente acuita da un vento non poco fastidioso) e non concretizza. Tsitsipas ne esce e pareggia il conto dei set.
Le menti non riescono a rasserenarsi per nessuno dei due e testimonianza ne è il gioco di apertura del set decisivo. Serviranno 18 punti a Struff per mantenere il servizio, dopo aver annullato 4 palle break e aver commesso almeno altrettanti errori banali. Con la tensione di una partita che non riesce a prendere alcuna direzione si arriva al 4 pari, con un solo gioco ai vantaggi. Tsitsipas a questo punto, in barba alla giovane età, fa valere la maggiore esperienza, sfodera delle difese spettacolari e attende gli errori decisamente colpevoli dell’avversario. Arriva il break che è una sentenza, Tsitsipas va a servire per il match e Struff non oppone alcuna resistenza.
In semifinale il greco troverà la sorpresa del torneo, Daniel Evans. Il britannico questa volta ribalta il pronostico contro Andrey Rublev, che già nel primo set contro Kraijnovic (crollato fisicamente nel secondo set) aveva forse messo in mostra i primi segni di stanchezza di un inizio di stagione sfavillante, nel quale il russo aveva già superato anche l’avversario odierno nei quarti di finale ad Adelaide.
Rublev entra in campo decisamente molto falloso, troppi gli errori contro un giocatore esperto e tatticamente arguto come Evans che, con un doppio break, scappa avanti 4-1. Gli errori di Rublev diminuiscono, ma quando si tratta di concretizzare non va proprio. Spreca una palla break nel sesto gioco e ben 5 in un interminabile ottavo gioco, ci vorranno 20 punti ad Evans per chiudere il primo parziale.
Rublev rischia di partire col piede sbagliato anche nel secondo parziale, ci vorranno 3 ace e non solo a porre rimedio ai suoi errori e a quattro palle break in favore di Evans. Il russo riesce però ad essere più paziente e a riuscire a gestire l’insidioso ed elegante back di rovescio di Evans, costretto anche lui ad annullare una palla break in un secondo gioco per lui cruciale, tanto da sprecare subito due dei challenge a sua disposizione. Il break di Rublev arriva un paio di giochi più tardi, ma il momento di grazia dura poco, ancora falloso rende subito il vantaggio. Evans è ancora molto rapido, torna a far male giocando in back sul rovescio del russo e ribalta la situazione. Sul 5-3 il britannico molla però il piede dall’acceleratore in risposta per concentrarsi sul suo successivo turno di servizio e si distrae forse troppo. Gioca un turno di battuta disastroso, su tutto un doppio fallo intervallato dall’ultimo ed inutile challenge ed un dritto a rete. 5 pari e Tutto da rifare. Si arriva al tie-break, Evans strappa 3-1 con un passante mirabile, in un punto in cui il vento aveva però condizionato il gioco di Rublev. Gli errori però sono sempre dietro l’angolo, un doppio fallo di Evans manda Rublev a servire per il set, ma il russo stampa in rete il rovescio in uscita dal servizio. Evans è ancora rapidissimo, arrivano i primi match point, ma Rublev è quantomai accorto e guadagna un altro set point 9-8. Evans lo annulla con servizio e coraggioso dritto in contropiede e, ancora chiudendo l’avversario sul lato sinistro, si procura il terzo match point, quello buono.
Risultati quarti di finale:
[1] N. Djokovic vs [7] K. Khachanov
[3] G. Monfils vs R. Gasquet
D. Evans b. [6] A. Rublev 6-2 7-6(9)
[2] S. Tsitsipas b. J-L. Struff 4-6 6-4 6-4