RG day 5: Bracciali/Seppi agli ottavi, intervista esclusiva all’aretino al rientro dopo oltre tre anni

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Da Parigi, Alessandro Terziani

Siiiiii” E’ un urlo liberatorio lungo più di tre anni quello che Daniele Bracciali rivolge al cielo azzurro di Parigi dopo il match point che regala a lui e ad Andreas Seppi gli ottavi di finale. Tanto è il tempo trascorso dall’ultimo Slam, Australian Open 2015, prima che il giocatore aretino venisse ingiustamente fermato per fatti che i processi sportivi e penali hanno poi dimostrato non sussistere. La verità è alla fine venuta a galla, ma niente e nessuno potrà restituire a Daniele, oggi quarantenne, il tanto, troppo tempo trascorso lontano dal suo mondo, fatto di terra rossa e sudore, non certo di udienze e aule di tribunale.

Lo avevamo intervistato (leggi) alla vigilia del primo turno e Bracciali ci sembrava già contento di essere qui, di essere tornato. Mai, in cuor suo, avrebbe pensato di superare due turni, contro coppie ostiche come Marterer/Petzschner e i fratelli Skupski. Dopo il normale scotto dell’emozione del rientro, pagato nel primo set dell’incontro di esordio, l’aretino ha fatto vedere che i 40 anni sono solo sulla carta d’identità. Servizio micidiale, riflessi di gatto a rete, diritto e rovescio che fanno schioccare la palla. Anche oggi Daniele ha giocato da par suo supportato da un grande Seppi. La coppia azzurra, dopo un primo set sfortunato, ha iniziato pazientemente la rimonta che, grazie a un break nel secondo set e altri due nel terzo, si è conclusa positivamente dopo un’ora e 49 minuti.

E’ un Bracciali raggiante quello incontriamo a caldo subito dopo la fine del vittorioso match.

Daniele, innanzitutto complimenti. Che emozioni provi in questo momento?

Tanta soddisfazione. Per me era già importante essere qui. Alla vigilia non avrei mai pensato di raggiungere gli ottavi. Sono davvero contento.

E’ più la gioia per questa vittoria o la rabbia per essere stato ingiustamente fermato per oltre tre anni?

Sicuramente prevale la gioia, ma anche tanta rabbia per gli anni persi.

A chi dedichi questa vittoria?

A tutti quelli che mi sono stati vicini in questi anni difficili: la mia famiglia, il Circolo Tennis Arezzo e i miei avvocati, senza i quali sarei già dieci metri sotto terra.

Negli ottavi giocherete probabilmente contro la coppia Kontinen/Peers, terza testa di serie. Che partita sarà?

Kontinen/Peers sono una delle coppie più forti al mondo. Ma anche i fratelli Skupski, che abbiamo battuto oggi, erano degli specialisti di assoluto valore. Possiamo giocarcela anche con loro.

Questa tua prestazione al Roland Garros che significato assume in prospettiva?

Sicuramente significa tanti punti ATP, ma essendo praticamente ripartito da zero, al momento non guardo neppure la classifica. Anche per i prossimi torni dovrò ricorrere alla classifica protetta da n.89.

Hai superato i 40 anni, ma diversi specialisti di doppio, come Nestor, Mirnyi o i fratelli Bryan, sono tuoi coetanei. Non ti pesa la carta d’identità?

Sinceramente no, sto bene fisicamente e il doppio richiede meno impegno fisico del singolo. Non mi pongo limiti.

Daniele Bracciali/Andreas Seppi b. Kevin Skupski/Neil Skupski 36 63 62