Alla scoperta di: Daniele Bracciali, 40 anni e non sentirli

0
413

Da Parigi, Alessandro Terziani

Incontriamo Daniele Bracciali, classe 1978, alla vigilia del primo turno di doppio al Roland Garros che lo vedrà impegnato, in coppia con Andreas Seppi, contro i tedeschi Marterer/Petzschner. Un ritorno in un torneo dello Slam a distanza di oltre tre anni dall’ultimo (Australian Open 2015) dopo il lungo stop per le note vicende giudiziarie che, alla fine, hanno visto il giocatore aretino assolto.

Daniele, ben tornato. Cosa si prova a rigiocare un torneo dopo così tanto tempo e dopo tutto quello che hai trascorso fuori dai campi da tennis?

E’ sicuramente una grossa soddisfazione personale tornare a giocare un torneo dello Slam. Ho avuto un’accoglienza bellissima da molti colleghi che ho frequentato in passato. In particolare mi ha fatto piacere l’incontro con Cilic a Istanbul, dove ho giocato il primo torneo dopo la ripresa, che mi ha abbracciato e accolto con un “grande Braccio”.

Farai coppia con Seppi sfruttando la classifica protetta (n.89), per quanti tornei la potrai ancora sfruttare?

Complessivamente la posso sfruttare per dodici tornei in un anno. L’ho già utilizzate per due, me ne rimangono altri dieci. Il ranking protetto mi scadrebbe il 20 agosto, ma secondo me c’è stato un errore interpretativo. Avrei dovuto usufruirne a partire dal 17 gennaio, cioè da quando mi è stata data la possibilità di riprendere a giocare nel circuito ATP. Invece mi è stata attivata dal 27 agosto 2017 quando ho partecipato all’ITF di Piombino. Spero che in questi giorni venga accolta la mia richiesta di prolungamento della classifica protetta, altrimenti sarei costretto a sfruttarla quasi ogni settimana prima della scadenza, rischiando anche di saltare gli US Open. Per il momento, stante questa incertezza, ho programmato solo di giocare a Eastbourne sempre con Seppi.

Negli ultimi tre anni hai frequentato forse più le aule dei tribunali che i campi da tennis…

Si, purtroppo è così. Mi sono fatto una cultura tale che potrebbero darmi una laurea in giurisprudenza ad honorem.

Comunque adesso è tutto finito?

Non ancora. Sono uscito definitivamente assolto dall’ultimo grado di giustizia sportiva. Relativamente alla giustizia ordinaria, lo scorso 9 gennaio sono stato assolto in primo grado dal Tribunale di Cremona. In questi giorni sta scadendo il termine che ha la Procura per presentare un eventuale appello. Comunque sia a metà ottobre il procedimento andrà in prescrizione. Nonostante tutto, nel frattempo mi ha scritto la TIU (Tennis Integrity Unit) che mi ha rinviato a giudizio per un ulteriore processo sportivo con le stesse motivazioni per le quali sono già stato assolto in Italia. Mi sembra una cosa davvero assurda, ma dopo quello che ho passato in questi tre anni ormai non mi stupisco più di nulla.

Come ti sei allenato durante questo lungo stop forzato?

Ho giocato i campionati a squadre in Italia e in Germania, a livello individuale ho partecipato ad alcuni tornei Open passando da 2.4 a 2.1, classifica FIT. Mi sono potuto inoltre dedicare alla mia accademia presso il Circolo Tennis Arezzo, la “49 Tennis Training”.

Immagino che la tua accademia si chiami 49 come il tuo best ranking in singolare?

Infatti, anche se vengo ricordato più come doppista, dove ho un best ranking da n.21, che come singolarista.

Quali sono i risultati che ricordi con più piacere nella tua lunga carriera?

Senza fare una graduatoria direi: la vittoria nell’ATP di Casablanca in finale con il cileno Massu (campione olimpico ad Atene 2004 in singolo e doppio) nel 2006; la semifinale in doppio al Roland Garros con Potito Starace nel 2012, la vittoria in doppio contro Nadal in Davis a Torre del Greco nel 2005; la famosa partita persa al quinto set con Roddick sul Centre Court di Wimbledon nel 2005; la partecipazione alle Olimpiadi di Londra nel 2012.

Tra poche ore giocherai sul campo 12 con Seppi contro la coppia tedesca Marterer/Petzschner, che partita sarà?

Marterer non l’ho mai visto giocare, so solo che è mancino e che ha appena vinto nettamente il primo turno in singolare contro Harrison; Petzschner è un gran doppista che vanta un titolo a Wimbledon e agli US Open con Melzer. Partiremo con Andreas sul rovescio e io sul diritto, poi staremo a vedere.

Bentornato Braccio.