Anche il secondo alfiere azzurro lascia il Paris Rolex Masters 1000 all’esordio. Alla sconfitta di ieri del dimesso Andreas Seppi fa eco oggi quella dell’effervescente Fabio Fognini per mano di Denis Shapovalov. Le tribune (non proprio troppo capienti) del campo 1 sono finalmente gremite. Nell’angolo di Fognini c’è Capitan Barazzutti, sempre pronto ad incitare il buon Fabio, ed un composto Benoit Paire.
Fognini, nonostante qualche seconda di troppo, ha una buona partenza, martellando sul rovescio del mancino canadese. Già nel secondo gioco si procura 4 palle break ma non è ancora tempo. Dopo aver a sua volta annullato due palle break nel gioco successivo, Fabio strappa il servizio una prima volta all’avversario nel quarto gioco ma non riesce a confermarlo e testa una prima volta il rimbalzo della racchetta sulla resina Gerflor della AccorHotels Arena. Uno sfogo sufficiente a riportarsi avanti nel gioco successivo, complice uno Shapovalov un po’ confuso quando entra con i piedi in campo. Questa volta, Fognini prendendo spesso in contropiede l’avversario conferma il break e agevolmente porta a casa il primo parziale.
La preoccupazione di chi lo conosce bene in tribuna è solo una “resta in campo!“. Paire nel frattempo con un occhio al live scoring vede che Thiem e Raonic sono andati al terzo e quindi, dovendo aspettare anche la successiva partita tra Tsitsipas e Fritz, decide di restare anche per il secondo set. Shapovalov nel frattempo cresce decisamente al servizio mentre Fabio stampa in rete un paio di rovesci scarichi che gli costano, nel quarto gioco, il break che sarà risolutivo del secondo parziale.
L’angolo di Fabio è sempre attivo, qualcuno dice “aspettiamo che serva male“, qualcun altro, più saggiamente, gli suggerisce di concentrarsi sui suoi turni di battuta. Sacrosanta verità quest’ultima, nel primo gioco Fabio si disunisce nuovamente sul rovescio e offre subito palla break, con poca pace per la racchetta, che diventa souvenir per due spettatori, manico ad uno e piatto all’altro.
Warning per Fabio e Shapovalov non si fa sfuggire l’occasione, partendo così col piede giusto anche nel set decisivo che prosegue senza scossoni. Il servizio del canadese è sempre più solido (17 gli ace a fine partita), ne sa qualcosa l’insegna luminosa della marca di orologi tanto cara a Federer. Colpita da una prima a 200 all’ora, si illumina di un verde accecante che costringe a sospendere il gioco per risistemarla, dopo i vani tentativi di Fabio di spegnerla a racchettate. Shapovalov, nonostante qualche scelta tattica confusa, frutto di una maturità ancora in divenire, non offre comunque alcuna occasione a Fognini per rientrare in partita. Fabio, al servizio per prolungare la partita commette prima un doppio fallo. Poi il nastro devia la palla di Shapavolov facendola cadere in prossimità della rete e di fatto irraggiungibile per un Fabio che forse ormai non ci crede più: match point per il canadese e rovescio lungolinea di Fabio abbondante. Stagione finita.
Al termine della partita Fognini si è trattenuto in zona mista. Soddisfatto comunque della partita, con il rammarico per quei rovesci che lo hanno tradito nei set successivi, perché su quei punti è girata, di fatto, la partita. E soddisfatto anche per la stagione conclusa, la seconda in top 15 e con due mesi in top 10. “A livello di tennis sto bene, gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati raggiunti. Per il 2020 oltre al team di sicuro cambierà la programmazione; è stata sbagliata, avevo un team e lo ho ascoltato ma è stata sbagliata. Saltare Cincinnati in queste due stagioni non è stato un bene, avrei forse avuto l’occasione di fare le Finals in entrambi gli anni. Posso fare ancora meglio, ma gli obiettivi cambiano con gli anni che avanzano, sono più vicino alla fine che all’inizio della mia carriera. Il ranking non credo sarà una priorità, più probabile che mi concentri su qualche obiettivo più grande, dove mi sento di poter dire la mia. Obiettivi che comunque tengo per me, inutile dichiararli ora.
Ancora in divenire la squadra per la prossima stagione “Al momento comunque non ho un team, Corrado sì mi è vicino e crede tanto in me, ma devo ricostruire un team. Ho fatto una scelta, comunque, di stare più vicino alla famiglia, con la sorellina in arrivo, staremo in Spagna. Flavia si trova bene lì e sono fortunato ad avere Flavia al fianco perché è stata anche lei giocatrice, più brava di me, e capisce le esigenze del mio lavoro“.
Infine una considerazione sull’evoluzione del tennis “Ci sono tanti giovani che stanno venendo fuori. Il tennis sta cambiando ancora, per quanto mi riguarda in peggio, giocano molto sull’uno-due, rispetto al tennis di ritmo che è il mio tennis e che mi ha dato tanto nella mia carriera“.
Tra questi giovani c’è probabilmente anche Matteo Berrettini che questa sera, contro Tsonga, giocherà le sue carte per qualificarsi per le Finals di Londra. Per i colori azzurri, fuori i due estremi, che in medio stia la virtus?
D. Shapovalov b. [11] F. Fognini 3-6 6-3 6-3