Alla scoperta di: Sofia Mariotto, determinata a diventare una giocatrice professionista

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Di Adamo Recchia

Abbiamo scambiato due parole con la veneta Sofia Mariotto, 21 anni, che si allena a Mestre e sogna di diventare una giocatrice professionista.

Sofia, quando hai iniziato a giocare a tennis?

Ho giocato a tennis per la prima volta a 5 anni, dopo aver sfiancato i miei genitori. Da sempre è stata per me una grande passione, i miei fratelli più grandi giocavano, quindi come accade spesso volevo farlo anche io. Mio papà è un grande appassionato e mi ha sempre insegnato i valori dello sport, da piccolina giocavo con lui nel garage di casa mia con una racchetta minuscola e una rete fatta da un nastro rosso.

Quando hai capito che il tennis poteva essere per te più di un divertimento?

Fin da subito il sogno della mia vita è stato quello di diventare una professionista, di vivere di tennis, di giocare i tornei più importanti del mondo e di poter diventare “grande”. Sono sempre stata molto competitiva e mi piace lottare per le cose in cui credo. È uno sport molto complesso, poche persone al mondo riescono ad arrivare, ma credo in quello che sto facendo e sono fortunata ad avere accanto delle persone che credono in me.

Dove ti alleni e da chi è composto lo staff che ti segue?

Mi alleno a Mestre al Tennis Club Davis dove ho avuto la fortuna di conoscere delle bellissime persone: i miei maestri Sven Jurmic e Vedran Vrcelj, i preparatori atletici Simone Aquaro e Matteo Ravasin. Mi alleno qui da settembre e devo dire che tutti mi hanno fatta sentire a casa.

Quale è stata finora la vittoria che ricordio con più piacere?

La mia più grande vittoria… la prossima! (ride n.d.a)

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2018?

Oltre a migliorare il mio gioco, vorrei prendere i primi punti WTA e tornare a giocare al Foro Italico in singolo e doppio (lo scorso anno Sofia, in coppia con Laura Spataro, ha disputato al Foro Italico le prequalificazioni degli Internazionali d’Italia, n.d.a.)

Quali sono i tuoi colpi migliori e quali devi migliorare?

Beh, indubbiamente li devo migliorare tutti. Ho migliorato molto il dritto ma c’è ancora da lavorare. Il mio livello deve salire sotto tutti i punti di vista, ma ci sto lavorando.

Su quali superficie ti esprimi meglio?

 Mi adatto facilmente alle diverse superfici, mi piace giocare un pò dappertutto.

A quale giocatrice ti ispiri?

Mi piacciono molto Schiavone, Vinci, Radwanska, giocatrici che hanno un tennis un pò fuori dagli schemi. Da tutte cerco di prendere qualcosa. Ma il mio idolo da sempre è Rafa Nadal.

Delle regole Next Gen quale introdurresti nel circuito?

Sinceramente non mi piacciono molto le regole Next Gen. Sono abituata a vivere il tennis con le regole attuali, faccio fatica a pensarlo con regole diverse.