Challenger Firenze – Migliorare il best ranking, fissato al numero 84 ATP, è un obiettivo fattibile. A 29 anni di età, Alessandro Giannessi è convinto che il meglio debba ancora venire. Dopo aver artigliato i top-100 nel 2016, lo spezzino viene da tre stagioni di medio livello, intorno al numero 150. Ma lui vale di più. Lo ha dimostrato, e intende continuare a farlo, alla Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti (46.600€, terra). L’ottimo match contro il giovanissimo Jules Okala è il viatico migliore per lanciare la sfida a Philipp Kohlschreiber, testa di serie numero 1 e sempre più favorito dopo il 6-2 6-2 a Quinzi e il ritiro di Martin Klizan, secondo favorito del seeding.
Ma Giannessi è pronto. “Okala è un ragazzo interessante, dal tennis molto aggressivo – racconta dopo il 6-3 6-0 finale – all’inizio mi ha un po’ spiazzato con la sua velocità di palla, però è un po’ acerbo dal punto di vista tattico. Con l’andare dei game mi sono sentito sempre meglio e ho chiuso con ottime sensazioni, fondamentale in vista di un match difficile come quello di domani”.
Giannessi ammette di non essere troppo soddisfatto della sua stagione, soprattutto perché non sempre ha trovato la giusta continuità. “Parliamoci chiaro: io gioco per entrare tra i top-100 e rimanerci più di quanto mi sia riuscito la prima volta. Il 2019 è stato un anno particolare, con alti e bassi sul piano emotivo e mentale. I picchi sono stati molto alti, visto che mi sono aggiudicato un Challenger, ho giocato un’altra finale e mi sono ben comportato in Sudamerica. Però ci sono stati troppi bassi e non va bene se aspiri a entrare tra i top-100”.
La buona notizia, per l’allievo di Flavio Cipolla (fanno base a Roma in un team di cui fa parte anche Jacopo Berrettini), è che il fisico è ancora perfettamente integro. Aspetto fondamentale per un giocatore che ha nell’esplosività (oltre che in un dritto fulminante) la sua dote principale. “Se devo essere pignolo, rispetto a 5-6 anni fa mi sento meno esplosivo e ci metto un po’ di più a carburare, però ho ancora più forza. Direi che le qualità fisiche sono ancora eccellenti: l’importante è mantenersi e allenarsi bene. Sì, nel complesso sono soddisfatto”.
Nel big match degli ottavi, “Gianna” se la vedrà con Philipp Kohlschreiber. Il tedesco ha impressionato, soprattutto per l’approccio alla Firenze Tennis Cup: da un giocatore del suo palmares ci si potrebbe aspettare un po’ di sufficienza, invece si comporta con estrema professionalità e presta attenzione anche ai dettagli. Per intenderci, sul 6-2 5-1 contro Quinzi ha chiesto al giudice di sedia quando ci sarebbe stato il cambio palle. Inoltre si è fatto ben volere dal pubblico, mostrandosi simpatico e disponibile alle tante richieste di foto e autografi.
“La priorità sarà stare bene in campo e metterci l’anima, a prescindere dal nome dell’avversario – dice Giannessi – ovviamente lui ha ottime qualità e un’esperienza incredibile, ma gli ultimi game di oggi mi hanno dato la spinta giusta. Preparerò la partita con grande attenzione, sentendomi anche con Cipolla (che in questo momento è in Sardegna con Berrettini, ma ci ritroveremo la prossima settimana a Barcellona) per impostarla sul piano tattico”. E magari artigliare un exploit che potrebbe riportare il 2019 con un segno “più”.
In precedenza, Paolo Lorenzi aveva confermato le buone sensazioni degli ultimi mesi. Da quando si allena con il team di Riccardo Piatti, in particolare con Cristian Brandi, sembra aver magicamente ritrovato il suo miglior tennis. L’avventura a New York e due finali Challenger (Manerbio e Biella) lo hanno riportato a ridosso dei top-100. Non era facile emergere dal match contro il giovane Elliot Benchetrit, classe 1998 molto esplosivo (oltre che ben seguito: si allena presso l’accademia di Patrick Mouratoglou), specie dopo aver perso il primo set. Invece “Paolino” ne è uscito alla grande, fissando il punteggio sul 6-7 6-1 6-2.
“Devo dire che il campo era abbastanza veloce, dopo la pioggia mi aspettavo di trovarlo più lento, invece si scivolava un po’. Per questo ho faticato nel primo set, ma sono soddisfatto di come ne sono uscito”. Lorenzi si è poi soffermato sulla qualità del campo di partecipazione, parlando di “livello altissimo”. “D’altra parte uno come Vilella Martinez, che quest’anno ha vinto un Challenger, non era neanche tra le teste di serie…”.
A conferma della tesi, il suo prossimo avversario: Marco Trungelliti è numero 205 ATP ma vale molto di più, poi a Firenze vanta la finale dell’anno scorso. “Io farò del mio meglio, se poi lui sarà più bravo gli stringerò la mano”. A causa degli impegni al CT Firenze, il senese non è andato allo Stadio Artemio Franchi per Fiorentina-Sampdoria “anche se mi sarebbe piaciuto molto”.
Inevitabile chiedergli una battuta sull’avventura a New York, in cui è arrivato al terzo turno e ha creato qualche grattacapo a Stan Wawrinka. “Due settimane fantastiche, avevo bisogno di un bel risultato in un torneo importante. New York mi porta bene, mi piace giocarci. A parte il terzo turno, sono molto contento anche del livello espresso con Wawrinka. Era da un po’ che non raggiungevo certi livelli. Adesso voglio continuare così e spero di rimettere piede nei tornei importanti”.
La pioggia caduta su Firenze nella mattinata di mercoledì ha rallentato il programma: nel corso della giornata ci sono stati diversi aggiornamenti all’ordine di gioco, con alcune cancellazioni. Con il solo Grandstand abilitato per le sessioni serali (grazie all’intervento di Pegaso System, quest’anno più prezioso che mai) è stato deciso di rinviare a giovedì quattro dei sedici match di singolare, curiosamente lo spot con ben cinque giocatori italiani.
Rinviati a giovedì Caruso-Napolitano, Pellegrino-Coppejans, Gaio-Cervantes e Dalla Valle-Sousa. Sarà dunque un grande giovedì di tennis, con gli ultimi secondi turni e tutti gli ottavi di finale. Il meteo, finalmente, sembra amico della Firenze Tennis Cup: non dovrebbe più piovere fino a domenica. Mercoledì sono arrivati ben tre ritiri a partita in corso: Filippo Baldi ha alzato bandiera bianca dopo aver perso il primo set contro Filip Horansky, così come Martin Klizan: lo slovacco era avanti 1-0 contro Mario Vilella Martinez quando ha scelto di ritirarsi.
La sua eliminazione “apre” il tabellone, soprattutto nella parte bassa: ad approfittarne potrebbe essere proprio Paolo Lorenzi. È stata una cattiva giornata per la Slovacchia, poiché in serata è arrivato un altro ritiro: Andrej Martin, recente vincitore all’Aquila, ha mollato quando era in svantaggio contro Carlos Taberner. Sospeso per oscurità, intorno alle 19, il match tra Pedro Martinez Portero e l’azzurro Raul Brancaccio, dopo che lo spagnolo si era aggiudicato il tie-break del primo set (peraltro dopo aver annullato un setpoint).
FIRENZE TENNIS CUP – TROFEO TOSCANA AEROPORTI (46.600€, terra battuta)
Secondo Turno Singolare
Filip Horansky (SVK) b. Filippo Baldi (ITA) 7-6 rit.
Marco Trungelliti (ARG) b. Nikola Milojevic (SRB) 6-4 6-2
Blaz Rola (SLO) b. Oriol Roca Batalla (SPA) 6-7(4) 6-4 7-5
Paolo Lorenzi (ITA) b. Elliot Benchetrit (FRA) 6-7(5) 6-1 6-2
Mario Vilella Martinez (SPA) b. Martin Klizan (SVK) 6-7(3) 6-3 0-1 ritiro
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Gianluigi Quinzi (ITA) 6-2 6-2
Alessandro Giannessi (ITA) b. Jules Okala (FRA) 6-3 6-0
Mohamed Safwat (EGI) b. Lorenzo Giustino (ITA) 6-3 2-6 6-3
Carlos Taberner (SPA) b. Andrej Martin (SVK) 6-4 3-1 ritiro
Pedro Martinez (SPA) vs. Raul Brancaccio (ITA) 7-6 sospesa per oscurità
Primo Turno Doppio
Gian Marco Moroni / Enrico Dalla Valle (ITA-ITA) b. Riccardo Balzerani / Giulio Zeppieri (ITA-ITA) 6-1 7-6(4)
Luca Margaroli / Adil Shamasdin (SUI-CAN) b. Inigo Cervantes / Oriol Roca Batalla (SPA-SPA) 6-2 7-6(4)
Comunicato Stampa – foto Francesco Peluso