Federer supera a fatica Kohlschreiber: “È stata una di quelle serate in cui bisognava lottare”

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Dal nostro inviato a Rotterdam, Fabrizio Salvi

 

Versione in chiaroscuro di Roger Federer questa sera sul centrale della Ahoy Rotterdam. Kohlschreiber, battuto 12 volte su altrettanti incontri, si è rivelato più ostico di quanto i precedenti suggerissero. La vittoria, seppur faticosa, è arrivata in due set spalmati in 1 ora 41 minuti di gioco. 

 

FEDERER AVANTI, MA NON È STATA UNA PASSEGGIATA. Se la partita con Bemelmans nel turno successivo sembrava somigliasse più ad un allenamento agonistico che ad un incontro vero e proprio, quella di questa sera si è rivelata – contro pronostico – una vera e propria sfida. Dopo un avvio in pompa magna, con vincenti da tutti gli angoli del campo, Roger ha iniziato a calare lievemente l’intensità. La bravura di Kohlschreiber è stata nel non farsi intimorire dall’aggressività iniziale e di rimanere fedele al proprio piano di gioco. La vittoria è arrivata in due set e permette di guardare con un discreto ottimismo – per usare un diminuitivo – al prossimo turno.

 

I RIMPIANTI DI KOHLI. Ci sono dei momenti che possono segnare un set, una partita o, addirittura, un intero torneo. Senza esagerazioni, Kohli avrà due momenti chiave sui quali riflettere e rammaricarsi. Perché oggi, come poche altre volte, è stato vicino a Federer, ma non è riuscito ad agguantarlo. Il primo momento è il set point non sfruttato nel primo set, il secondo è il doppio fallo (due in tutta la partita racchiusi nel game del 6 a 5) che regala il break – e la partita – a fine del secondo set allo svizzero. Aveva confidato ai colleghi tedeschi di sentirsi pronto a fare una bella partita. Così è stato e, come tutte le altre volte, non è bastato contro Federer.

 

GUARDANDO AVANTI. Con due avversari messi in riga, Roger può guardare con ancora più fiducia ai suoi traguardi. Oggi, in qualche modo, ha rotto la sua maschera di ghiaccio manifestando una concentrazione e un filo – appena percettibile – di sano nervosismo che gli hanno permesso di compiere il passo finale. Da stasera potrà cominciare a pensare all’avversario che uscirà dal derby orange tra Griekspoor e Haase. “Conosco Robin piuttosto bene e ci aiutiamo molto in allenamento, – spiega Federer – mi piacerebbe giocarci domani, sarebbe interessante”. Poi Uno tra Seppi e Medvedev, per poi chiudere con la finale. Un arrivo in salita quando la maglia da leader della classifica mondiale potrà già essere ben salda sulle sue spalle. Come l’ha definita lui: “è una sfida eccitante e una montagna da scalare al tempo stesso”.

 

Il risultato:

 

[1] R. Federer b. P. Kohlschreiber 76(8) 75