Dal nostro inviato a Rotterdam, Fabrizio Salvi
Giornata nera per i francesi, prossimi avversari dell’Italia in Davis, con i due finalisti dell’Atp di Montpellier della settimana scorsa entrambi fuori. Pouille ha perso in due set e Gasquet che si è ritirato dopo quattro game (3-1 per Herbert nel derby) per via di un problema alla schiena. Dei quattro transalpini in main draw, l’unico rimasto ancora in gara è proprio Pierre-Hughes Herbert, semifinalista qui a Rotterdam lo scorso anno partendo dalle qualificazioni.
RUBLEV SFONDA LA PORTA. Quanto mai sintomatico di cosa abbia, o meglio, non abbia funzionato durante la partita di Pouille è stato manifestato durante l’uscita dal campo. La camminata a passo lento, testa china e con il braccio che mimava il movimento del diritto, spiega qual è stato il colpo che lo ha abbandonato per l’ora e mezzo di gioco. Una valigia ricolma di errori, con l’avversario principale – come se Rublev non fosse già stato sufficiente – rappresentato dalla rete, arredo del campo preso di mira dal francese.
Contro il dinamitico russo diventa fondamentale non farsi invischiare negli scambi e, conseguenza ovvia, la combinazione “servizio e diritto” rappresentano la chiave. Pouille ha manovrato nel primo set, gestendo per lo più le dinamiche del gioco, ma Rublev ha trovato il modo di aggrapparsi sempre a quei colpi eccezionali che gli appartengono. Vinto il set al fotofinish, Rublev ha continuato a seguire il vento ultra-positivo che lo ha spinto fino ad allora e, solo complice qualche evidente tremolio finale, ha rischiato di complicarsi una partita che aveva dominato portandosi fino al 5 a 1. Poco male, poiché qualche giro di lancette più avanti chiuderà per 6 giochi a 4, lasciando al francese i pensieri su cosa avrebbe, ma non ha saputo fare.
DERBY FRANCESE, PEUT-ÊTRE QUE LA PROCHAIN FOIS. Derby transalpino? Sarà per la prossima volta. Purtroppo quello che il tabellone aveva confezionato per la giornata di oggi è durato solo quindici minuti, con un complessivo 3 a 1 a favore di Herbert. L’ormai ex enfant prodige Richard Gasquet ha dovuto darla vinta prima al dolore alla schiena e, sul campo, al suo avversario, lasciandogli strada libera. “Siamo molto amici e non è bello vincere così. – racconta Herbert – Sono comunque felice di essere al secondo turno. – conclude dicendo – Deve esserci qualcosa di magico qua a Rotterdam”. L’anno passato si è spinto fino alla semifinale e, guarda caso, partendo dalle qualificazioni come quest’anno. Chissà che non possa replicarsi.
ANCHE IL DERBY ORANGE. Nell’altro derby di giornata, quello tra i Davis man olandesi Robin Haase e Thiemo de Bakker, è stato proprio il primo dei due a vincere. Un risultato secco, con un doppio 6-2 che non ammette repliche. Nel prossimo turno, caso curioso, Haase dovrà affrontare un altro connazionale, quel Griekspoor che proprio ieri sera ha sorprendentemente battuto Wawrinka. Comunque vada sarà una festa tinta di orange.
JA DIMITROV, ADESSO KRAJINOVIC. Grigor Dimitrov sovrasta Yuichi Sugita in una sfida muscolare, di quelle che si giocano un po’ col fioretto e molto di più con la spada. Sugita, come dimostrato in Davis qualche giorno fa, non è un osso morbido da addentare e Dimitrov ha dovuto maneggiarlo con estrema cautela. Vittoria in due set e secondo turno contro Filip Krajinovic in cassaforte. Tra i due i conti parlano chiaro, 4 a 0 a favore del bulgaro che ha battuto Filip su tutte le superfici fino al 2016. Ma questo è un altro Krajinovic che si presenta da numero 37 del mondo e con la finale di Bercy (novembre 2017) sulle spalle. Il serbo ha raccontato ai nostri microfoni di essere stato costretto ad un periodo di stop cautelare dalle competizioni, ma di stare bene, di essersi allenato duramente e di sentirsi pronto.
GOFFIN COME TYSON. Il paragone ci sta solo se ne vengono colte le sfumature. Pepo Clavet, il coach di Feliciano Lopez, al termine di uno scambio prolungato se ne è uscito con l’esclamazione: “È come giocare con Tyson”. Un pugile che le prende e te le rende indietro più forti di come gliele hai date. L’allusione, riferita a Goffin, era in realtà diretta al suo allievo che stava proponendo un gioco troppo gradito all’avversario. Feliciano, da parte sua, non ha fatto molto per rinvigorire l’incontro se non lamentarsi del troppo rumore, oppure offrire un vasto repertorio di espressioni facciali che andavano dallo sgomento allo sconforto, passando per l’ironia. Goffin è stato, invece, il solito robottino che, badando alla sostanza, si è preso il match in meno di un’ora.
Alle 19.30 prenderà il via il turno serale con in campo, neanche a dirlo, Roger Federer opposto a Ruben Bemelmans. A seguire il duello tra Alexander Zverev e il nostro Andreas Seppi.
I risultati di oggi:
A. Rublev b. [7] L. Pouille 75 64
[Q] P. Herbert b. R. Gasquet 31 Ret’d
R. Haase b. [W] T. de Bakker 62 62
[4] D. Goffin b. F. Lopez 61 63
D. Dzumhur b. M. Copil 64 64
[2] G. Dimitrov b. Y. Sugita 64 76(4)