Dal nostro inviato a Rotterdam, Fabrizio Salvi
Dopo uno stop di quasi tre ore, tempo necessario per godere dei numerosi stand, gustarsi qualche palleggio tra Federer e Haase sul campo centrale e portare a casa il proprio gadget durante la sessione di autografi con Grigor Dimitrov, alle 19.30 è ripreso il programma serale. I primi ad entrare in campo sono stati Alexander Zverev contro David Ferrer, a seguire il nostro Andreas Seppi opposto a Joao Sousa.
NOSTANTE FERRER È SHOW DI ZVEREV… SOTTO GLI OCCHI DI BECKER. Un po’ enigmatico e altrettanto chiaro come contro avversari di questo livello David Ferrer faccia una fatica tremenda a far prevalere i propri punti di forza. Quelle corse a perdifiato e il diritto arricciato che, un tempo, rimbalzavano fuori gli avversari, oggi sembrano non bastare più. Zverev è un muro di gomma. È capace di giocare da fondo e, se necessario, sa tirare anche più forte di lui, da laggiù non c’è modo di fargli punto. Le uniche occasioni del primo set, infatti, Ferru se le è procurate quando è venuto avanti in prima persona, oppure chiamando il giovane tedesco a rete, specialità nella quale è ancora evidentemente impreparato. Ferrer, dopo un inizio variegato, fatto di scambi brevi e qualche blitz a rete, ha deciso di rintanarsi nella comfort zone della linea di fondocampo, quella che prima gli era cara amica e pagava e, come sottolineato, oggi chiede il conto. Il primo set va a Zverev che gestisce – neanche troppo bene per la verità– due break prima e poi l’unico rimasto di vantaggio e si aggiudica il set.
Il secondo parziale di Ferrer è un continuo lottare contro una morsa che stringe sempre di più. Ogni colpo viene ribattuto e contrattaccato, il servizio inizia a singhiozzare pericolosamente e gli errori arrivano in abbondanza. Il primo scambio di break è innocuo, mentre il doppio fallo poco più avanti, consegna il 4 a 3 a Zverev e gli regala di fatto la partita. Da li in avanti ancora qualche sussulto e un definitivo break a mettere il sigillo con la cera lacca sulla vittoria del giovane tedesco. Al punto decisivo, peraltro arrivato con un delicatissimo lob, tutto il nutrito staff è balzato in aria. Famiglia, preparatore, l’amico Marcelo Melo e Boris Becker. “Abbiamo un grande rapporto, lui segue me come gli altri giocatori tedeschi”. A voi il giudizio.
10 ANNI DOPO, SEPPI. Ricorre quest’anno il decennale da quando, proprio su questi campi, Andreas Seppi sconfisse Rafael Nadal nell’unico precedente a suo favore e fra due giorni la sfida non sarà più semplice. La vittoria in tre set contro Joao Sousa lo consegna nelle mani proprio di Sascha Zverev, pronto a infliggergli la stessa – severa – lezione che gli ha servito a Montecarlo nel 2017. “questo è il mio ultimo torneo prima della terra. – racconta Andreas – Non giocherò né a Marsiglia, Dubai, Indian Wells e Miami”. Parlando del lungo viaggio che lo tiene lontano dall’Italia dallo scorso dicembre: “sento che mi iniziano a mancare un po’ le energie, ma so che è l’ultimo torneo e devo metterci tutto quello che mi rimane, non ho niente da perdere e cercherò di fare del mio meglio”. Una battuta finale sulla Davis contro la Francia: “sicuramente è una partita alla pari perché giochiamo in casa (Genova), inoltre credo che non abbiano un campione tale da far la differenza sulla terra. Fabio quando sta bene può battere chiunque. Vediamo in che condizione ci arriviamo”.
Risultati di oggi:
[3] A. Zverev b. D. Ferrer 64 63
[LL] A. Seppi b. J. Sousa 64 16 62
F. Lopez b. [Q] M. Klizan 63 76(4)
[6] T. Berdych b. M. Zverev 75 63