Il PalaNorda accoglierà ancora una volta il funambolico Dustin Brown, che un paio d’anni fa portò il nome del torneo in tutto il mondo grazie a una volèe dietro la schiena, diventata virale su Youtube. Grande attesa per i baby spagnoli Munar e Kuhn, truppa italiana guidata da Sonego e Napolitano. Una WC per la FIT, tre per gli organizzatori. Si parte il 17 febbraio, ma prima c’è il torneo femminile.
Il conto alla rovescia è iniziato. Il circuito internazionale sta per tornare in Italia e, come sempre, lo farà dal Trofeo Perrel-FAIP di Bergamo (64.000€, Greenset). A giudicare dall’entry list pubblicata in queste ore, anche la tredicesima edizione del torneo orobico offrirà grande spettacolo. La figura più attesa è Dustin Brown, vecchia conoscenza dei bergamaschi. Il tedesco di origine giamaicana è ricordato non solo per la semifinale del 2010, ma soprattutto per l’incredibile volèe dietro la schiena di un paio d’anni fa, con cui ha portato il nome di Bergamo in tutto il mondo: il colpo finì su Youtube fino a diventare virale, con circa 850.000 visualizzazioni. Istrionico, divertente, con un naturale senso dello spettacolo, Brown (n.127 ATP) è il giocatore di più alta classifica di una entry list che ha “chiuso” al numero 232 ATP, in linea con le passate edizioni. Brown è il giocatore che ogni organizzatore vorrebbe e, ancora una volta, ha scelto il PalaNorda. Ma non finisce qui: incuriosisce la presenza di due giovani spagnoli dal sicuro avvenire Jaume Munar e Nicola Kuhn. Vista la concomitanza dei tornei sudamericani su terra battuta, pochissimi spagnoli hanno messo piede al PalaNorda nelle precedenti 12 edizioni. Stavolta arriveranno il “figlioccio” di Nadal e un ragazzo che l’anno scorso ha battuto alcuni record di precocità. Ma andiamo con ordine: Munar, classe 1997, si allena presso l’Accademia di Rafael Nadal e fu lo stesso Rafa, qualche anno fa, a volerlo con sé al torneo ATP di Amburgo. Accettò di partecipare in cambio di una wild card per Munar, che peraltro fece una discreta figura. Oggi è n.182 ATP ed è seguito da Tomeu Salva Vidal, migliore amico di Rafa. Parlando di Munar, il suo coach dice: “Ha un grande atteggiamento, vive per il tennis, è molto professionale sia in campo che in palestra e parla moltissimo col suo allenatore. Però deve migliorare sul piano tecnico”. Per farlo, hanno deciso di abbandonare la comfort zone della terra battuta e fargli giocare qualche torneo sul duro. Qualche settimana fa ha superato le qualificazioni all’Australian Open, arrivando a sfidare Gael Monfils. Andrà seguito con attenzione, così come Nicola Kuhn. Nato in Austria da padre tedesco e mamma russa, è però spagnolo a tutti gli effetti essendosi spostato nella Comunità Valenciana quando aveva appena 3 mesi. Classe 2000, ha scelto di giocare per la Spagna qualche anno fa. La federtennis spagnola ha pensato bene di non farselo sfuggire dopo aver perso Alex De Minaur. La scorsa estate, Kuhn si è aggiudicato il ricco Challenger di Braunschweig ad appena 17 anni e 3 mesi. Il Trofeo Perrel-FAIP sarà una tappa cruciale nel processo di crescita di questi due ragazzi.
SI PARTE CON LE DONNE, ATTESA PER LE WILD CARD
Spazio importante anche per gli italiani: il più atteso, dopo gli exploit australiani, sarà Lorenzo Sonego. Fresco di best ranking (n.173 ATP), dovrebbe trovarsi a suo agio sul nuovo campo in Greenset, più lento rispetto a quello degli anni passati. E la sua grinta saprà certamente conquistare i bergamaschi. Attesa anche per il coetaneo Stefano Napolitano, che dopo un 2017 di transizione punta a un notevole salto di qualità. La pattuglia azzurra è completata da Salvatore Caruso (anche lui ottimo protagonista in Australia) e Andrea Arnaboldi, splendido semifinalista nel 2014. Detto che hanno ancora qualche possibilità di essere ammessi in tabellone Matteo Viola e Lorenzo Giustino, l’entry list è complicata da alcuni “mestieranti” di livello come il bosniaco Mirza Basic, l’estone Jurgen Zopp e il bielorusso Uladzimir Ignatik. Non manca Aleksandr Nedovyesov, finalista nel 2015. Tra i tanti personaggi in gara, incuriosisce il portoghese Goncalo Oliveira, il più grande stakanovista del tour. Lo scorso anno ha giocato ben 48 tornei tra Futures e Challenger, entrando per la prima volta tra i top-200. A giudicare dalla sua programmazione, ha intenzione di fare altrettanto nel 2018. Qualche tempo fa era diventato famoso perché si muoveva per l’Europa con un camper, scorrazzato dal padre Abilio. La sua curiosa vicenda transiterà anche a Bergamo. L’appuntamento è dal 17 al 25 febbraio, con una piccola novità logistica: il terzo campo sarà presso il Tennis Club Città dei Mille, la cui collocazione aiuterà i giocatori, poiché si trova a metà strada tra il PalaNorda (dove si giocherà da lunedì 19) e il Palasport di Alzano Lombardo (che sarà il campo principale per le qualificazioni). Il campo di partecipazione potrà ulteriormente arricchirsi, poiché gli organizzatori hanno a disposizione tre wild card. L’obiettivo, naturalmente, è portare a Bergamo qualche nome di rilievo. Il quarto invito è di pertinenza della Federazione Italiana Tennis, che sceglierà un giovane particolarmente meritevole. Come nel 2017, il Challenger sarà preceduto dal torneo ITF femminile (15.000$, terra battuta). Diverse giocatrici comprese tra le top-300 si sfideranno sui campi del TC Città dei Mille, dando il via a due settimane in cui Bergamo sarà indubbiamente la capitale del tennis italiano.