Wimbledon 2019, Day 2: Avanza solo Berrettini, Caruso fuori, Cecchinato sfiduciato. Attesa per Gatto-Monticone sul centrale e Fognini

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Da Wimbledon, Fabrizio Salvi

Nella seconda giornata di incontri dall’ All England Lawn Tennis & Croquet Club che ha visto impegnati i nostri azzurri escono di scena due azzurri. Eccezion fatta per la vittoria di Matteo Berrettini, non è stato un martedì particolarmente fortunato. Adesso resta da attendere cosa faranno Giulia Gatto-Monticone sul campo centrale contro Serena Williams – francamente rimane difficile pensare ad un esito positivo -, e Fabio Fognini, ultimo a scendere in campo sul leggendario campo 18 contro Frances Tiafoe.

BERRETTINI YES. Sul campo 10 l’italiano fatica nel primo set, poi riesce a trovare la chiave per scardinare le difese di Aljaz Bedene e accedere al secondo turno. Il gioco di Berrettini ruota attorno ad un gran servizio seguito da diritto e chiusura a rete di tocco. Come impianto tecnico è di pregevole fattura e, restando ad oggi, Bedene può solo cercare di non far avanzare troppo l’italiano evitandogli di giocare con i piedi dentro le righe di fondo campo.

Tattica riuscita nel primo set – vinto proprio dallo sloveno -, ma che non ha più funzionato nei successivi tre set, vinti proprio dall’azzurro. Berrettini giocherà il secondo turno contro Marcos Baghdatis. Il cipriota è al ritiro dalle competizioni, ma è logico attendersi che voglia gustare l’atmosfera magica dei Championships fino all’ultimo secondo.

CECCHINATO SFIDUCIATO. Marco Cecchinato si ferma al primo turno contro un buon – ma non ottimo – Alex de Minaur. Un periodaccio iniziato dal Master 1000 di Madrid e che sta continuando ancora adesso, come un tunnel nel quale è difficile vedere la luce. “Convinzione, fiducia, in questo momento mi manca proprio questo e le palle che fino a qualche tempo fa mi stavano in campo, adesso escono” spiega il palermitano dopo il 3 set a 0 di oggi, e il puzzle sembra da ricostruire prima di tutto fuori dal campo. Una sorta di ricerca della serenità perduta. Di sicuro quello che potrà fare sarà aggrapparsi all’amata terra, con i tornei estivi che possono rifrancare quella classifica che necessita di qualche punticino. Per carità, nessun dramma, stiamo comunque parlando della posizione numero 39 del mondo.

CARUSO, NIENTE REPLAY CON SIMON. Già di per sé era singolare ritrovarselo di fronte dopo l’impresa del Roland Garros dello scorso mese, ma pensare di batterlo di nuovo su una superficie più congeniale all’altro, sembrava un tantino troppo ottimistico. Ovvio che in cuor suo Salvatore Caruso e il coach Paolo Cannova ci abbiano pensato e di conseguenza abbiano pianificato le cose nel modo migliore, ma questa volta era più ostica. La superficie più veloce si sposava meglio con il gioco aggressivo e piatto di Simon che, da parte sua, non avrebbe voluto di certo perdere due volte su due con lo stesso avversario, da buon top 10 quale è stato. Quindi il risultato è stato opposto, se l’altra volta il 3 a 0 se l’era portato a casa l’azzurro, la rivincita se l’è presa per intero Simon che ha vinto il tie-break del primo set – nel quale Salvatore ha avuto tre set point, e poi si è portato avanti troppo in fretta in entrambi i seguenti parziali. Sabbo è sembrato stanco e meno fiducioso in sè rispetto alla partita di Parigi, poco male. Questa esperienza è n altro tassello da aggiungere alla crescita esponenziale che sta facendo questo ragazzo.

I RISULTATI DEGLI ITALIANI

M. Berrettini b. A. Bedene 3-6 6-3 6-2 7-6(3)

A. De Minaur b. M. Cecchinato 6-0 6-4 7-6(5)

G. Simon b. S. Caruso 7-6(7) 6-3 6-2

 

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