Archiviato il Sunshine Double, il circuito ATP si ferma come di consueto per fare spazio a quel che resta della Davis di primavera, quattro imperdibili sfide di Group II (le altre otto si giocheranno a settembre nella settimana successiva agli US Open, in contemporanea alla ben più interessante Laver Cup). E l’occasione sarà come sempre gradita ai tennisti per prepararsi al cambio di superficie. Inizia la stagione su terra battuta e questa volta si fa sul serio. Perché diciamocelo, la parentesi sudamericana di febbraio, oltre ad arricchire il palmarés di Marco Cecchinato, è stata in fondo soltanto l’occasione del primo titolo in carriera (e speriamo per loro non unico) per i carneadi Londero, Djere e Pella.
A Roma si giocherà l’unico torneo italiano al momento in calendario nel circuito maggiore ATP (in attesa che sia sciolta la riserva sulle possibili Finals a Torino o quantomeno la concessione di un torneo su erba a Monza). E, sei settimane all’alba degli Internazionali di Italia, puntuale arriva la entry list dei giocatori che hanno diritto ad un posto nel tabellone principale al Foro Italico. In elenco c’è anche Roger Federer, che quest’anno non salterà la stagione su terra battuta, anche se lo svizzero ha per ora dichiarato di voler giocare soltanto a Madrid e Parigi. Visti i recenti risultati, sarà tutt’altro che una passerella di fine carriera sul mattone tritato, come avevano invece ipotizzato in molti all’annuncio dopo la sconfitta subita per mano di Tsitsipas a Melbourne.
Mr. 101 titoli comunque si nasconde, si schernisce millantando di non ricordare nemmeno come si scivoli sulla terra e i suoi favoriti per la corona di Parigi restano Nadal e Djokovic. Di sicuro non fermarsi per due mesi, come ha invece fatto nelle ultime due stagioni, dovrebbe essergli di aiuto per non arrivare a corto di ritmo nella stagione su erba. Al pubblico romano non resta che sperare che a Madrid un Kyrgios di turno elimini sùbito lo svizzero, che potrebbe così maturare la scelta di tornare al Foro.
Intanto Rafael Nadal si allena a Maiorca e con i suoi video in allenamento intimorisce gli avversari,
B🎾🎾🎾🎾🎾M‼️@RafaelNadal 🔝👏🏼💪🏼 pic.twitter.com/GHPesIZgzE
— Rafa Nadal Academy by Movistar (@rnadalacademy) April 2, 2019
pronto ad arrotare tutto e tutti per difendere i 4 titoli e i quasi 5.000 punti conquistati nel 2018. Nelle ultime due stagioni soltanto Dominic Thiem è riuscito a superarlo sulla superficie a lui più cara. L’austriaco sarà tutto da scoprire: ha giocato senza convinzione sulla terra sudamericana, per poi conquistare il trofeo più prestigioso della carriera in California.
Si inizia la settimana prossima con Houston e Marrakech. Negli States forfait dell’ultima ora del capofila John Isner, il cui infortunio in finale a Miami si è rivelato peggiore del previsto. Stop di un mese per Long John che potrebbe rientrare a Roma. Testa di serie numero 1 a Houston sarà quindi il francese Jeremy Chardy, numero 33 del ranking. Per gli italiani ci sarà Paolo Lorenzi, che si è trattenuto oltreoceano e questa settimana sta disputando il Challenger di Monterrey. Decisamente più fortunati gli organizzatori del torneo di Marrakech che hanno di buon grado concesso le wild card dell’ultim’ora a Sascha Zverev e Fabio Fognini, entrambi tutt’altro che soddisfatti di questo inizio di stagione e desiderosi di riscatto sulla terra battuta. In Marocco ci saranno anche Matteo Berrettini e Thomas Fabbiano. Gli altri azzurri saranno invece quasi tutti impegnati nel Challenger di Barletta.
Dal 15 al 21 aprile tutti in campo per l’ATP Masters 1000 di Montecarlo. Rafael Nadal inizia dal Principato la sua rincorsa ai dodicesimi titoli, con l’obiettivo di fare altrettanto anche a Barcellona e Parigi. Occhi puntati su Novak Djokovic, al quale l’aria di casa potrebbe far dimenticare quelle “cose fuori dal campo” che lo hanno influenzato negativamente a Indian Wells e Miami. Fognini e Berrettini arriveranno a Montecarlo dal Marocco e a loro si aggiungeranno Andreas Seppi, fermo da Indian Wells per i soliti trattamenti all’anca, e Marco Cecchinato.
Per il Ceck la difesa dei punti che lo hanno portato al numero 1 dello stivale inizia la settimana successiva. A Budapest lo scorso anno, da lucky loser delle qualificazioni, è arrivato il primo titolo, che ha dato inizio al riscatto del tennista palermitano. Per la conferma del titolo in Ungheria dovrà vedersela soprattutto con Borna Coric e Nikoloz Bashilasvili e ci auguriamo anche con Seppi, Berrettini e Fabbiano (il tarantino è al momento primo nella lista degli alternates). Fabio Fognini punta invece più in alto e giocherà nel torneo ATP 500 di Barcellona. In Catalogna, oltre a Nadal campione in carica, ci saranno anche Kei Nishikori, Dominic Thiem e Stefanos Tsitsipas, finalista nel 2018.
La settimana a cavallo tra aprile e maggio resta orfana del defunto (dopo solo 4 edizioni) torneo di Istanbul. Si giocherà soltanto a Monaco di Baviera e Estoril. Alexander Zverev scenderà in campo nel torneo di casa per difendere il titolo dello scorso anno. In tabellone anche l’inseparabile triade azzurra di primavera Cecchinato-Seppi-Berrettini. Fabio Fognini continuerà a ballare da solo in Portogallo, dove troverà Anderson, Tsitsipas e Monfils.
E man mano che l’aria si riscalda, la posta in palio si fa sempre più pesante. L’asse Madrid-Roma darà vita alle due settimane di fuoco per testare la condizione in vista del Roland Garros. Ci saranno tutti i big. Nel torneo ATP Masters 1000 di Madrid, oltre al ritorno di Roger Federer sulla terra battuta, almeno altri due motivi di attenzione: il probabile esordio di Juan Martin del Potro in stagione e l’addio di David Ferrer. Nella Caja Magica Ferru saluterà il circuito ATP dopo 19 anni di onorata carriera, 27 titoli, un Masters 1000, una finale Slam, best ranking al numero 3 e l’ennesima generosa prestazione appena qualche giorno fa a Miami contro Sascha Zverev.
Soltanto Cecchinato e Fognini entrano di diritto nel main draw a Madrid. Berrettini e Seppi sono invece in lista d’attesa e, in assenza di rinunce, dovranno passare dalle qualificazioni. Stessa situazione a Roma per gli azzurri, però con la concreta possibilità di wild card da parte degli organizzatori.
E per finire una settimana in cui buona parte dei big tireranno il fiato, evitando i tornei ATP 250 di Ginevra e Lione prima della volata a Bois de Boulogne. A Lione dovrebbero esserci Isner, Bautista-Agut, Auger-Aliassime, Tsonga e Berdych. Per quanto riguarda gli azzurri, non riposerà Fabio Fognini che ha confermato la sua presenza a Ginevra e giocherà il settimo torneo in sette settimane. Ve li ricordiamo: Marrakech, Montecarlo, Barcellona, Estoril, Madrid, Roma e Ginevra. Come arriverà al Roland Garros? Appuntamento a Parigi per il 26 maggio, per l’apice e chiusura della stagione su terra con il verdetto più importante: la dodicesima di Nadal? Il bis di Djokovic o Federer? Qualche giovane all’orizzonte? O un azzurro che conquista un Major dopo 43 anni?
Instancabili terraioli, non vi preoccupate però: un mesetto abbondante sui prati e poi ancora un’altra chance tra Croazia Svizzera, Svezia, Germania e Austria. Ma anche quella – senza nulla togliere ai nostri che ne hanno fatto grande terra di conquista (Fognini, dei suoi 8 titoli in carriera, 5 li ha conquistato nei tornei su terra battuta post Wimbledon e altri 2 li ha vinti sempre su terra nella stagione sudamericana di febbraio) – è tutta un’altra terra.