Di Adelchi Fioriti
Rafa Nadal, nella prima semifinale maschile, non ha dato alcuna possibilità al greco Stefanos Tsitsipas, rivelazione del torneo e, speriamo, futuro vincitore di slam. 6-2 6-4 6-0 il risultato a favore dello spagnolo superiore in tutti i settori del campo al giocatore greco . Il sospetto è Rafa abbia voluto infliggere una dura punizione al suo avversario proprio perché ne riconosce n un potenziale suo pari. Voi che ne pensate?
TABELLONE FEMMINILE. Prime a scendere in campo la sorpresa americana Danielle Collins e la ceca Petra Kvitova, con quest’ultima a caccia del primo Slam da Wimbledon 2014 e della prima posizione mondiale. Partita in bilico solo per un set con la Kvitova vittoriosa per 7-6(2) 6-0 bissando il successo di 15 giorni fa ad Brisbane.
Due i momenti chiave del match. La chiusura del tetto della Rod Laver Arena sul punteggio di 4 pari nel primo set a causa della temperatura che sfiorava i 40 gradi e che ha sicuramente favorito la tennista ceca sia per il suo gioco più aggressivo sia per un adattamento migliore alle condizioni di caldo estremo della Collins, originaria della Florida.
Il terzo punto giocato nel tie break vinto dalla Kvitova con un rovescio vincente dopo un lunghissimo scambio giocato a tutto braccio dalle due tenniste. Da quel momento l’americana ha dato l’impressione di aver capito di non avere più armi a disposizione per vincere il match ed ha ceduto di schianto.
L’impressione è che la Kvitova abbia finalmente raggiunto un’eccellente condizione fisica che le consente di essere più continua nel corso di un match e di poter avere la possibilità di cambiare gioco nei momenti critici quando non riesce ad avere una buona percentuale di vincenti.
Nella seconda semifinale sono scese in campo Naomi Osaka e Karolina Pliskova ambedue in corsa per conquistare la vetta della classifica mondiale alla fine del torneo. La partita è stata molto avvincente e combattuta, vinta dalla Osaka per 6-2 4-6 6-4.
La tennista giapponese ha dimostrato di essere una predestinata, riuscendo a vincere un match complicatissimo anche per merito di una avversaria che, speriamo, possa confermare nel 2019 la qualità e la consistenza espresse a Melbourne.
Il match ha avuto tre fasi ben distinte. Fino al 6-2 1-1 0-40, la ventunenne giapponese ha dato un dimostrazione di forza incredibile dominando con il servizio e la risposta. Da quel momento, un calo di concentrazione unito all’intelligenza della sua avversaria, che migliorava le sue percentuali al servizio e le faceva giocare molti scambi, destabilizzavano Osaka e le facevano perdere il secondo set. L’inizio del terzo set non faceva presagire nulla di buono, con la giapponese che doveva fronteggiare tre palle break in apertura. Vinto il gioco, tra l’altro senza l’aiuto della prima palla di servizio, nel game successivo, Osaka tornava aggressiva in risposta per la prima volta da inizio del secondo set ed effettuava il break che difendeva fino al 6-4 finale.
Quello che ha impressionato è stata la capacità di rientrare nel match mettendosi alla stesso livello della sua avversaria e la capacità di lottare punto per punto, riuscendo a non farsi condizionare dalla superiorità dimostrata sulla sua avversaria nel primo set. Solo le grandi lo fanno e lei ha solo 21 anni.