Dal nostro inviato a Parigi
Alexander Zverev è il primo finalista dell’edizione 2024 del Rolex Paris Masters 1000. In due set Sascha supera Holger Rune, campione a Bercy nel 2022, che dice definitivamente addio alle possibilità di andare a Torino.
Il tedesco dà l’ennesima prova di solidità in questo torneo. Da fondo campo è una sentenza e Rune ha ben chiaro che la sfida deve provare a portarle su altri terreni: gioca aggressivo e prova molte palle corte, ma arrivano anche tanti errori, soprattutto col dritto. Già nel primo turno di battuta il danese deve fronteggiare una palla break e si salva, non gli va altrettanto bene in quello successivo e va sotto 1-3. Chiamato a confermare il break, Zverev commette qualche errore e offre all’avversario l’occasione di rientrare ma col servizio si salva. La verità è che questo Zverev sembra avere sempre il pallino del gioco anche quando commette qualche errore, con inusuale tranquillità.
Porta a casa il primo set, rifiata ad inizio secondo set e nel settimo gioco alza di nuovo l’asticella: 3 risposte fulminanti e 0-40. Rune, considerati i numerosi errori commessi, decide di affrontare le palle break cambiando tattica e giocandosela da fondo. Ma su questo terreno può andare bene una volta, ma alla seconda il tedesco ti castiga. Un paio di giochi interlocutori e Zverev va a servire per il match. Tutto sembra pronto per l’epilogo: al cambio campo i fotografi si fiondano a bordo campo pronti ad immortalare l’esultanza del vincitore, agli inviati di Eurosport aggiustano il trucco per il commento post-partita. E invece Rune, come suo solito, prova a sparigliare le carte: è un giocatore da arena, lo sappiamo, e prova il tutto per tutto toccando righe improbabili che lo portano alla palla del contro break, sulla quale chiama Zverev nelle sue sabbie mobili in prossimità della rete e ha ragione, cinque pari. Ma lo abbiamo detto e ridetto, anche ieri contro Tsitsipas, sembra un nuovo Zverev, uno Zverev 2.ZEN. Nemmeno la frustrazione del contro break subìto quando sembrava avviato ad una facile vittoria lo scalfisce. Riprende a spingere da fondo inchiodando il danese sul lato del rovescio e, in un interminabile (18 punti) e di altissimo livello undicesimo gioco, si procura anche una nuova occasione di break. Bravissimo Rune ad annullare e a tenere il turno di battuta. Lo terrà molto più agevolmente Sascha per arrivare al tie-break. Il gioco decisivo Rune decide di iniziarlo con una palla corta che però Zverev recupera agevolmente e centra il minibreak con un autoritario smash sul successivo lob del danese. Il tedesco gestisce i suoi punti al servizio, Rune invece commette un ennesimo errore di dritto e arrivano 3 match point per Zverev. Sul primo Sascha è indeciso a rete, non colpisce di volo e viene infilzato; sul secondo invece sarà proprio la volée, il suo colpo più tremebondo, a consegnargli il successo. Via libera a foto e interviste!
Con la seconda finale a Parigi per lui quest’anno, Zverev da lunedì tornerà al numero 2 in classifica, superando proprio Carlos Alcaraz che lo aveva sconfitto in finale al Roland Garros. Per Sascha ci sarà dunque la certezza di non giocare nel girone di Sinner a Torino, sarà lo spagnolo la mina vagante del sorteggio. Domani Zverev tornerà a disputare una finale sul duro, in tornei di livello superiore ai tornei ATP 250, dopo quasi tre anni, l’ultima era stata quella vittoriosa su Medvedev alle ATP Finals 2021 (quest’anno aveva sempre perso nelle 4 semifinali disputate su cemento, a tutti i livelli: Australian Open, Los Cabos, Miami e Cincinnati). Anche oggi, per la cronaca, Zverev arriverà in sala stampa dopo una sessione di allenamento.
Risultati semifinali:
[3] A. Zverev b. [13] H. Rune 6-3 7-6(4)
K. Khachanov vs [15] U. Humbert