Roland Garros 2024, day 11: Paolini continua a sognare. Semifinale con la rivelazione Andreeva

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Photo Patrick Boren

“Inseguo i miei sogni, ma fuggo dalle ossessioni: i sogni liberano la mente, le ossessioni la imprigionano”. Le parole di Emanuela Breda sembrano riecheggiare nel vento, dove libero e leggero il sorriso contagioso di Jasmine Paolini si è diffuso ben oltre i confini del Philippe Chatrier, teatro dell’impresa: 6-2 4-6 6-4 il punteggio che in 123 minuti è valso alla ventottenne di Castelnuovo di Garfagnana il successo sulla testa di serie numero quattro Elena Rybakina, la conquista della prima semifinale slam in carriera e l’approdo tra le prime dieci tenniste al mondo.

Una splendida cavalcata, quella di Jas, che per certi aspetti ricorda quella che proprio su questi campi portò due anni fa al medesimo traguardo Martina Trevisan. Eppure ci sono delle differenze. Perché il risultato di Paolini, arrivata a Parigi da numero 15 del ranking WTA, sembra poggiare su basi più solide. Dopo aver trascinato lo scorso novembre la nazionale italiana guidata da Tathiana Garbin alla finale della Billie Jean King Cup, Jasmine ha assunto una nuova consapevolezza di sé, culminata a febbraio con il trionfo nel WTA 1000 di Dubai. Merito della sua determinazione in allenamento, del cuore che mette in campo, di chi è al suo fianco.

Difficile non parlare di Renzo Furlan che, per bocca della stessa Francesca Schiavone (indimenticabile vincitrice dell’edizione 2010 del Roland Garros e finalista in quella successiva), sta facendo con Jasmine lo stesso capolavoro che anni fa aveva fatto con lei preparandola per la stagione più importante della sua carriera. Così come merita una menzione particolare la veterana Sara Errani (anche lei finalista a Parigi, nel 2012), presente oggi nel suo angolo, che giocando con lei in doppio le sta trasmettendo tutta l’esperienza maturata nel circuito ai massimi livelli. Una vera e propria super coach con cui Jasmine, sognando le Olimpiadi, sta dividendo il campo con ottimi risultati (al momento la coppia, quinta nella race, sarebbe qualificata per le Finals).

Un insieme di fattori, che hanno permesso a Paolini di scendere in campo oggi senza subire il peso della partita e di non farsi intimidire dal prestigio dell’avversaria.  E se è vero che nel primo set la toscana classe 1996 ha sfruttato i troppi errori della kazaka, lo è altrettanto che quando nel secondo ha subito il rientro di Rybakina e la sua maggiore esperienza a certi livelli, nel parziale decisivo sul 4-4 non ha tremato, prendendosi il break decisivo a quindici ed andando a segno al primo match point a disposizione. Una giornata perfetta che non poteva concludersi se non con un altro successo, quello che una straordinaria Jasmine sulle ali dell’entusiasmo si è andata a prendere poco dopo con Sara in doppio: 6-3 6-3 alla coppia formata da Emma Navarro e Diana Shnaider per conquistare un’altra semifinale.

Pronostico ribaltato anche nell’ultimo quarto in programma: 6-7 (5) 6-4 6-4 il risultato che, dopo quasi due ore e mezza di partita, ha permesso a Mirra Andreeva di imporsi sulla numero due del mondo Aryna Sabalenka. Non è stata la miglior versione della ventiseienne di Minsk, arrivata probabilmente allo stremo delle forze dopo il successo di Madrid e la finale di Roma (dove aveva anche accusato problemi alla schiena), sofferente in campo e costretta a ricorrere all’aiuto del fisioterapista. Entrambe hanno ottenuto poco dal servizio (49% di prime in campo per Mirra, 53% per Aryna), ma nel complesso Sabalenka ha sbagliato di più (41 errori non forzati a fronte di 40 colpi vincenti), al cospetto di una Andreeva molto più incisiva (43 vincenti a referto contro 26 errori non forzati).

Magari un po’ a sorpresa, ma non del tutto per il precoce talento dimostrato, i dolcissimi sedici con i quali lo scorso anno si era affacciata nel circuito maggiore sono diventati i meravigliosi diciassette di questo 2024, che vede la classe 2007 originaria di Krasnojarsk (già numero 38 del mondo ed in continua ascesa) seguita da Conchita Martinez, approdare ad una semifinale slam che riscrive la storia recente di questo sport. Meglio di lei, negli ultimi ventisette anni, solo una stella di prima grandezza dell’universo tennistico come Martina Hingis ha saputo fare di più, raggiungendo nel 1997 (a soli sedici anni) la semifinale sia a Parigi che a New York. Comunque vada domani, tra lei e Jasmine, sarà una indimenticabile prima volta.

Roland Garros – Quarti di Finale (Parte Bassa)

[12] J. Paolini b. [4] E. Rybakina 6-2 4-6 6-4

Andreeva b. [2] A. Sabalenka 6-7 (5) 6-4 6-4