Masters 1000 Shanghai: vendetta Federer su del Potro, sarà finale con Nadal

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Di Daniele Rossi

 

Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, Roger Federer ha soffiato velocemente sulla pietanza, avendo dovuto aspettare solo poco più di un mese per tornare in campo contro Juan Martin del Potro, dopo quel sciagurato quarto di finale giocato agli Us Open. C’era ancora l’argentino tra lui e l’ennesima sfida con Nadal, ma stavolta Federer, pur partendo in svantaggio, è riuscito a rimettere in carreggiata la partita, dimostrando come il match di New York fosse stato condizionato dalla solita scricchiolante schiena.

 

Il primo parziale è stato il più spettacolare. Palito aveva salvato il servizio nel terzo lunghissimo game, poi approfittando di un improvviso black-out di Roger, si era preso il break sul 3-2. La frustrazione di Federer aumentava, quando del Potro estraeva conigli dal cilindro nei momenti di maggiore tensione: sul 4-2 e 30-30, l’argentino tirava un ace e una prima vincente e sul 5-3 30-30, dopo un rocambolesco scambio, si inventava un lob in difesa poi finalizzato da un passante vincente. 

 

Roger però non si faceva distrarre e chiudeva il secondo set per 6 giochi a 3. Continuava a cavalcare l’onda positiva ad inizio terzo parziale, strappando il servizio a del Potro quasi subito. L’argentino appariva sempre più stanco e meno concentrato, mentre Federer, visto il traguardo non si voltava più indietro non concedendo più niente. 3-6 6-3 6-3 in un’ora e 56 minuti di gioco per guadagnarsi la settima finale dell’anno, la terza in carriera a Shanghai, dopo la sconfitta con Murray nel 2012 e la vittoria su Simon nel 2014.

 

del Potro ha dimostrato ancora una volta di avere il tennis per giocarsela con i migliori, ma durante l’inverno dovrà lavorare duramente per raggiungere una forma fisica che non gli faccia esaurire le pile troppo in fretta. L’argentino, una volta perso il servizio nel secondo set, è crollato a livello sia fisico che mentale e per battere questi due mostri sacri non è sufficiente giocare alla grande per una mezz’ora. Rimane la consapevolezza di aver ritrovato un grande protagonista, nonché il rammarico di quale campione poteva diventare senza tutti quegli infortuni.

 

Roger ha concluso il match con un’impressionante percentuale di 87% di punti vinti con la prima di servizio, al netto di un solo break subìto a metà primo set. Per il resto, Federer ha esibito un eccellente condizione fisica e la consueta intelligenza tattica, che gli ha consentito di rimontare il match, alternando verticalizzazioni improvvise a punti più ragionati, atti a sfiancare l’argentino.

 

Domani alle 10.30 italiane, Federer contro Nadal numero 38, quarta sfida dell’anno. Come diceva uno storico carosello di svariati anni, fa, basta la parola.

 

[2] R. Federer b. [16] J. Del Potro 3-6 6-3 6-3