ATP Shanghai – Dopo sette vittorie consecutive finisce contro Ben Shelton la prima trasferta asiatica di Jannik Sinner che torna in Italia per il meritato riposo con il trofeo di Pechino nella borsa, la qualificazione alle Finals in tasca, il quarto posto del ranking mondiale e tante sensazioni positive in vista del rush finale. La partita si decide di un soffio al tie break del terzo set che Shelton ha fatto suo con una gran risposta di rovescio regalandosi per il suo ventunesimo compleanno, celebrato ieri, il primo quarto di finale in un Master 1000 dopo l’exploit agli US Open, fermato da Novak Djokovic in semifinale.
Jannik parte fortissimo. Vince il sorteggio, decide di lasciare il vantaggio di servire per primo al suo avversario ma piazza tre risposte che gli permettono di aprirsi il campo, andare a segno e procurarsi due palle break. La seconda, convertita costringendo ancora lo statunitense a commettere un errore, è quella buona e subito dopo Jannik conferma il vantaggio con un solido turno di battuta. Nel settimo game si ripete la storia del primo. Jannik prende il sopravvento negli scambi, mette sotto pressione Shelton che sulla palla break commette un doppio fallo. Chiudere 6-2 è solo una formalità per Jannik che quando è lui a mettere la palla in gioco prende sempre l’iniziativa scendendo anche spesso, e con ottimi risultati, a rete.
Nel secondo parziale la situazione si ribalta. Cala vistosamente il rendimento al servizio di Jannik che serve poche prime e subisce l’esuberanza dello statunitense che non sta ad aspettare l’errore ma si prende i suoi rischi, neanche troppo calcolati, e nel quarto game mette a segno il break. Jannik soffre ancora al servizio mentre Shelton va avanti senza concedere niente e fa suo il 6-3.
Il terzo set è un altro tormento per Jannik. Nel primo game la prima di servizio va a corrente alternata e manca a destra, costandogli sei palle break, ma funziona a sinistra permettendogli di annullarle e salvarsi al primo vantaggio utile. Shelton invece vive un momento di grande esaltazione e non soffre mentre Jannik è costretto a cancellare un’altra palla break nel settimo game. Seguono due game molto lottati durante i quali entrambi annullano palle break, le prime per Shelton e l’ottava totale per Jannik, e altri due molto veloci che portano i giocatori al tie break. L’inizio è uno shock per Jannik che con due errori di dritto si trova sotto 0-4 ma la sua reazione è dirompente e con cinque punti consecutivi giocati tutti al comando con grande intensità e razionalità ristabilisce l’ordine dei servizi che, purtroppo, favorisce lo statunitense, portandolo per primo al match point che converte con una gran risposta raggiungendo il connazionale Sebastian Korda ai quarti di finale.
Dopo aver messo a segno la vittoria più importante in carriera contro Daniil Medvedev, Sebastian Korda ha superato Francisco Cerundolo con una solida prestazione. Lo statunitense si è aggiudicato il primo set 7-5 e poi, in vantaggio 5-2 nel secondo, ha subito la rimonta dell’argentino. Al tie break è stato Cerundolo ad allungare procurandosi un set point ma Korda lo ha ripreso giocando con maggior coraggio e ha chiuso 8-6.
Nell’altro quarto di finale della parte bassa del tabellone si sfideranno Hubert Hurkacz e Fabian Marozsan che continua a vivere la sua favola, iniziata a maggio con la vittoria contro Carlos Alcaraz agli Intenazionali d’Italia. L’ungherese, dopo Alex de Minaur e Marton Fucsovics, ha eliminato anche Casper Ruud raggiungendo per la prima volta in carriera i quarti di finale in un Master 1000. È stata una partita molto lottata e vinta meritatamente da Marozsan, votato all’attacco e protagonista di giocate di gran classe. Dopo aver vinto il primo set al tie break ed essere calato vistosamente nel secondo ceduto 6-3, al parziale decisivo Marozsan era dato per sfavorito. Invece è stato lui ad avere numerose occasioni per strappare il servizio a Ruud che si è difeso con le unghie fino al nono game quando è stato costretto a cedere il servizio. Al momento di chiudere il match si è fatta sentire l’importanza del momento ma Marozsan, con molta intraprendenza ha annullato due palle break mettendo fine alla sfida al secondo match point. All’inizio dell’anno l’ungherese era numero 173 del mondo e con questo risultato raccoglie i frutti della crescita costante raggiungendo la posizione numero 65 della classifica mondiale. E non è ancora finita. La battuta d’arresto potrebbe invece costare cara a Casper Ruud che ha perso l’occasione di guadagnare punti importanti per qualificarsi alle Finals di Torino rimanendo in decima posizione.
Nel match che ha chiuso la giornata, Hubert Hurkacz ha faticato tantissimo per superare l’idolo locale Zhizhen Zhang. Il polacco si è aggiudicato il primo set con gran fatica, improvvisandosi difensore al tie break, conquistato 8-6, per contenere le gran giocate del cinese che però sono continuate nel secondo set, vinto 6-4 dopo una serie di break e contro break. Al terzo parziale il servizio, al quale si sono aggrappati i giocatori per resistere alla stanchezza che, alla mezzanotte ora locale ha iniziato a farsi sentire, ha mantenuto l’equilibrio. Zhang ha chiesto l’intervento del fisioterapista per farsi trattare la schiena prima dell’inizio dell’ottavo game che vedeva Hurkacz al servizio. Sono seguiti game veloci dominati dai giocatori al servizio che li hanno portati indenni al tie break. Anche alla resa dei conti la lotta è stata serrata fino a quando Hurkacz con una gran volée si è procurato un mini break di vantaggio e a forza di ace e prime vincenti ha chiuso il match.
Ottavi di finale:
F. Marozsan b. [8] C. Ruud 7-6(3) 3-6 6-4
[16] H. Hurkacz b. Z. Zhang 7-6(6) 4-6 7-6(4)
[19] B. Shelton b. [6] J. Sinner 2-6 6-3 7-6(5)
[26[ S. Korda b. [20] F. Cerundolo 7-5 7-6(6)