ATP Pechino 2023: Sinner nella storia del tennis azzurro. Sará finale con Medvedev

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Roland Garros 2022 Jannik Sinner
©photo Patrick Boren

Jannik Sinner entra di diritto nella storia del tennis italiano: batte Carlos Alcaraz in due set, conquista la quinta finale stagionale e, specialmente, da lunedì prossimo, occuperà il quarto posto della classifica mondiale eguagliando il record di Adriano Panatta, targato 1976. Nell’altra semifinale Daniil Medvedev ha superato facilmente uno spento Alexander Zverev e sarà dunque il russo a sfidare Jannik nella finale di domani che andrà in scena alle 13.30 ora italiana.

Carlos Alcaraz vince il sorteggio, sceglie di rispondere e lo fa molto bene. A Jannik non basta piazzare quattro prime su sei per tenere il servizio e parte in salita. Lo spagnolo è incontenibile, aggredisce ogni palla scaricando in campo colpi violenti e nel terzo game si procura due palle del doppio break. Sinner però serve molto bene e si salva ai vantaggi mettendo a segno il contro break con grande intelligenza. Il campo è lento e sono pochi i punti diretti che i giocatori ottengono dal servizio scambiandoselo ancora due volte. I giocatori si esaltano e la battaglia si fa sempre più spettacolare. Jannik gioca con grande anticipo, neutralizza i colpi potenti dello spagnolo ed è rapido nel riprendere il centro del campo per utilizzare bene gli angoli. Alcaraz si difende correndo da una parte all’altra ma anche quando sembra con le spalle al muro è sempre pronto a invertire l’inerzia dello scambio in suo favore e a volte ci riesce. L’intensità della sfida è notevole con i due che si spingono l’un l’altro ad alzare il livello punto dopo punto fino ad arrivare al tie break. Jannik parte fortissimo e con due fenomenali risposte di dritto sale 5-2 con due turni di battuta a disposizione. Alcaraz non ci sta e accorcia le distanze con prepotenza ma con altri due dritti vincenti Sinner gli rimette la testa sott’acqua e chiude 7-4.

Anche nel secondo parziale Sinner è superiore allo spagnolo, lo costringe in difesa, lo porta a sbagliare e gli strappa il servizio nel game d’apertura però poi inizia a soffrire e si aggrappa con le unghie e con i denti al suo successivo turno di battuta che salva dopo sedici punti giocati e due palle del contro break annullate. Nel quarto game Jannik accusa un calo momentaneo per lo sforzo adoperato e parte con tre gravi errori ma si riprende alla grande e con cinque punti consecutivi sale 3-1. Lo scampato pericolo rivitalizza l’altoatesino che nel gioco seguente si esibisce in uno straordinario dritto vincente in risposta sul 30-30, il numero tredici del match fino a questo momento, procurandosi la palla del doppio break che converte con uno scambio vinto in controllo, poi dilaga dominando alla battuta e chiude 6-1 strappando un’altra volta il servizio al suo avversario.

La partita tra Medvedev e Zverev si gioca in condizioni ambientali difficili, la pioggia rende l’atmosfera umida che rallenta il gioco e la respirazione è faticosa. Si comincia con Medvedev al servizio e fino al tre pari si va avanti senza scosse. Entrambi concedono le briciole al servizio, aprono benissimo gli angoli e sono incisivi con dritto e rovescio. Tra i due il più propositivo è Zverev, propenso a scendere a rete e a prendersi qualche rischio, mentre il russo adotta la consueta tattica conservativa giocando da lontano con l’intenzione di muovere l’avversario per sfinirlo. Nel settimo game il livello si impenna. Zverev risponde sulle righe, si procura due palle break con giocate straordinarie ma Medvedev serve bene, si difende ancor meglio e si salva. Gli scambi si fanno sempre più duri fisicamente e quando Zverev si trova 4-5 e deve servire per rimanere nel set avverte i primi segnali di stanchezza, si irrigidisce, non mette una prima, aggiunge un doppio fallo e cede servizio e set.

Il danno combinato è grosso ma il tedesco riparte con convinzione e nel terzo game del secondo parziale si procura due palle break ma il russo serve ace o prime vincenti e non gliele fa giocare. È l’ultimo sussulto di Zverev che prova in tutti i modi a prendere in mano la situazione per abbreviare gli scambi ma Medvedev è un muro, ribatte ogni colpo con precisione millimetrica portando l’avversario all’errore e non concede punti al servizio. Nell’ottavo game uno scambio folle da 49 colpi vinto dal russo taglia definitivamente le gambe del tedesco che subisce il break. Medvedev può servire per il match sul 5-3 e con il terzo turno di battuta consecutivo tenuto a zero si prende la vittoria.

Semifinali:

[6] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 7-6(4) 6-1
[2] D. Medvedev b. [8] A. Zverev 6-4 6-3