SAN DIEGO – Non ha deluso le aspettative la finale tra due le campionesse slam dell’edizione 2023 del WTA 500 di San Diego che ha visto il trionfo di Barbora Krejcikova, vittoriosa dopo oltre due ore e mezza su Sofia Kenin con il punteggio di 6-4 2-6 6-4. Una settimana perfetta quella della tennista di Brno che, sul cemento californiano del Barnes Tennis Center, ha ritrovato la top ten e conquistato con la connazionale Katerina Siniakova anche il titolo in doppio grazie al 6-1 6-4 inflitto alla coppia americana formata da Danielle Collins e Coco Vandeweghe.
Entrata in tabellone grazie ad una wild card, la tennista ceca vincitrice dell’edizione 2021 del Roland Garros era arrivata a San Diego per provare a dare una sterzata ad una stagione iniziata con il prestigioso trionfo nel WTA 1000 di Dubai (dove aveva sconfitto in serie Sabalenka, Pegula e Swiatek) ed incrinatasi in estate quando, dopo il ritiro nel secondo turno dei Championships, erano arrivate tre sconfitte consecutive tra Cincinnati, Cleveland e New York.
Con una wild card aveva raggiunto la California da numero 93 del mondo anche la moscovita (ma di cittadinanza statunistense) campionessa degli Australian Open 2020 che, dopo i timidi segnali e qualche acuto (come i match vinti contro Sabalenka a Roma e Gauff a Wimbledon) lanciati quest’anno, è riuscita a raggiungere una finale nel circuito maggiore a tre anni di distanza dall’ultima, quando nel 2020 fu sconfitta da Swiatek a Parigi.
Kenin, entrata in campo con una vistosa fasciatura alla coscia sinistra, ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare il match in risposta. Se Barbora ha approcciato il match più convinta, disegnando il campo con angoli e profondità, Sofia (nonostante qualche difficoltà iniziale sul lato del dritto) ha risposto deliziando il pubblico con le sue palle corte e la qualità del rovescio. L’equilibrio ha regnato anche se, dopo quattro game in cui il punteggio ha seguito quello dei turni di servizio, sono arrivati quattro break consecutivi, con l’americana classe 1998 che per due volte non è riuscita a confermare il vantaggio. Con un ace esterno da sinistra nel nono gioco Krejcikova ha rimesso la testa avanti (5-4), mandando Kenin a servire per restare nel set. Con un doppio fallo Sofia ha portato il game ai vantaggi e, dopo aver salvato un primo set point con una combinazione servizio e dritto, si è poi arresa ad una palla corta della tennista di Brno: 6-4.
La tennista americana con un passato da numero 4 del mondo non si è persa d’animo e, rientrata in campo ancor più determinata, ha subito aggredito in risposta la ceca ex numero due della classifica WTA. Con un doppio fallo ed un errore di dritto Barbora si è subito lasciata strappare il servizio da Sofia che, da quel momento in poi, è stata chirurgica. Con un ace al centro ha salvato nel quarto gioco la prima palla del contro break, poi ne ha annullate altre quattro nel sesto (4-1). Le chance mancate hanno pesato sul morale di Krejcikova che subito dopo, con un doppio fallo, ha nuovamente perso la battuta mandando Kenin a servire per il set, chiuso da Sofia con un ace esterno da sinistra: 6-2.
Nella terza e decisiva partita il livello è salito, insieme alla qualità del servizio. Nella battaglia di slice, angoli stretti, lungolinea e continue variazioni, il primo game lottato è stato il sesto, quando la tennista di Brno classe 1995 ha trovato con il rovescio un’ottima risposta incrociata e con il successivo lungolinea ha costretto Kenin ai vantaggi, senza però riuscire a conquistarsi alcuna opportunità di break. Nonostante le precarie condizioni fisiche ed una crescente difficoltà negli spostamenti verso sinistra, è stata Sofia (sul 4 a 4, nel nono gioco) ad avere le prime chance in risposta.
Ben quattro (di cui due consecutive) le occasioni mancate da Kenin sotto lo sguardo sofferente del papà (nonché coach) Alexander. Con un bel vincente di dritto in controbalzo giocato in uscita dal servizio ed il successivo ace esterno Barbora ha tenuto il vantaggio (5-4), quindi è passata al contrattacco. Nel decimo gioco, dopo aver salvato un primo match point, Sofia è incappata in un doppio fallo, spedendo poi un rovescio incrociato in corridoio che ha fatto calare il sipario sul torneo: 6-4 2-6 6-4 il punteggio che, dopo 2 ore e 38 minuti, ha consegnato a Krejcikova il settimo titolo in singolare della sua carriera.
Nonostante la sconfitta e l’inevitabile commozione che a stento è riuscita a trattenere, la finale di San Diego rappresenta la rinascita sportiva di Sofia Kenin che, dopo essere stata travolta dalla pressione del successo e messa fuori combattimento dagli infortuni, sembra finalmente essersi ritrovata. Un’altra buona notizia per il tennis a stelle e strisce che, dopo il trionfo di Coco Gauff a New York, ad un anno di distanza dal ritiro di Serena sembra aver già trovato nuova linfa. Poche ore dopo la finale di San Diego, dall’altra parte del mondo la diciannovenne Ashley Krueger (che in giugno aveva conquistato il WTA 125 sull’erba di Gaiba) trionfava sul cemento di Osaka. Un futuro che potrebbe essere ancor più roseo con il (per ora solo auspicato) ritorno di Amanda Anisimova, che a maggio aveva annunciato un periodo di pausa dal tennis per prendersi cura di sé stessa.
SAN DIEGO 2023
Finale
[4] B. Krejcikova b. S. Kenin 6-4 2-6 6-4