BFD Energy, nello sport per farsi conoscere

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Da Roma, Fabrizio Salvi

 

Il tennis è energia. Energia nei muscoli, energia nella mente e, perché no, energia nel motore. E quello del Challenger di Roma 2 è la Bfd Energy, main sponsor del torneo. L’azienda calza a pennello con questo sport, dove si crea un interessante binomio di successo per entrambe le realtà: Due Ponti Sporting Club e BFD Energy. Una sinergia, scusate il gioco di parole, perfetta tra le due realtà, sportiva e imprenditoriale, che hanno un unico scopo: far crescere il Bfd Energy Challenger.

 

Il patron dell’azienda Fabrizio Di Meo ci introduce ai principi aziendali..

“Oggi la vendita di energia è perlopiù concentrata verso i call center e le agenzie. Le persone non vogliono più rispondere al telefono e il brand messo in mano ad una persona che fa porta a porta te lo può anche bruciare. L’unico modo è una pubblicità diretta aiutando anche lo sport. Noi non facciamo pubblicità in tv, non facciamo campagne cartellonistiche, non facciamo nulla su carta stampata, solamente sullo sport”.

 

L’obiettivo qual è?

“La Bfd energy tramite lo sport si sta facendo conoscere. La combinazione con l’evento aiuta e il Challenger per l’appassionato è una settimana di tennis puro. Dietro c’è un grosso lavoro sia di marketing sia di sinergia”.

 

Il Due Ponti Sporting Club ha una struttura bellissima. Anche questo è di aiuto?

“È una location che merita tutto il rispetto che ha, questo è il motivo perché noi abbiamo il nostro Challenger qui. Parecchie strutture volevano il nostro Challenger ma, siccome c’è un rapporto di collaborazione col Due Ponti perché sono clienti nostri, noi ci teniamo fortemente a rispettare gli impegni presi con loro”.

 

Quali prospettive di crescita pensa che possa avere questo torneo?

“La prima edizione con noi da main sponsor è del 2015 e con quest’anno siamo arrivati alla terza edizione. Dal 2018 in poi ci lavoreremo in modo più… finalizzato”.

 

.. ci può anticipare qualcosa?

“L’obiettivo è da qui a tre anni di lavorare sul prize money e avere a Roma un Challenger che abbia un montepremi importante”.

 

Ha mai pensato ad una possibile partnership con altri tornei di tennis?

“L’azienda è romana, quindi se ci sarà da spendere qualche risorsa la investiremo qua, perché vogliamo far crescere questo torneo. Consideri che la prima edizione l’ha vinta Federico Delbonis.. il Challenger ha tanti giocatori attratti da questo posto”.

 Progetti futuri?

“Con la loro presenza i giocatori hanno testimoniato che ci hanno conosciuto, adesso nel triennio 2018-2021 lavoreremo su un progetto un po’ più ampio, dove coinvolgeremo i giocatori stessi. Come azienda ci stiamo avvicinando all’elettrico, auto e biciclette, e non è detto che non faremo un evento che li coinvolga in una pedalata ai fori imperiali con le biciclette elettriche”.

 

Un binomio naturale quello tra le due parti che, grazie all’unione tra spirito imprenditoriale e sport non può che crescere. L’aria che si respira è positiva, l’energia anche. In questo caso lo è ancora di più.