Challenger Roma 2: fuori altri due italiani, Robredo che sfortuna

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Da Roma, Fabrizio Salvi

 

L’Italia perde i pezzi nella prima giornata di ottavi di finale al Bfd Challenger di Roma e lascia il solo Gian Marco Moroni a difendere gli onori di casa nell’incontro di domani contro Filip Krajinovic. Un saldo non esattamente entusiasmante per i nostri due italiani rimasti, Arnaboldi e Caruso, che si sono trovati a che fare con avversari di livello e che non hanno concesso nulla.

 

Salvatore Caruso ha dato vita ad una grande partita contro Laslo Djere e, forse, un paio di episodi hanno direzionato la partita verso il serbo. Prima una palla giudicata di una spanna fuori nel tie-break decisivo – con set point a favore del siciliano – poi, una volta perso il primo set, l’avvio zoppicante – subito break – e il mancato contro break con tre palle a disposizione per ritornare in pista: “È stata una partita davvero molto dura, – spiega Djere – Caruso ha giocato benissimo soprattutto nel primo set”. Dopo una lotta così serrata, un calo dell’italiano nel secondo parziale era da mettere in conto: “da quel momento in avanti il mio morale era più alto del suo. – conclude il serbo – Ho solo cercato di tenere il mio servizio”.

 

Esce di scena anche Andrea Arnaboldi, sopravanzato da un ottimo Patricio Heras. “la partita dobbiamo farla noi” aveva letto così l’incontro il coach di Arnaboldi, Fabrizio Albani. Solo che di mezzo ci si è messo l’argentino, numero 556 del mondo con un passato da 269, che ha anestetizzato il talento del milanese, giocandola sul piano che lui ha preferito, ossia quello dell’intensità. “Ho risposto bene al suo servizio che era la cosa che mi preoccupava di più. Non riesco mai a leggerlo e sono andato in difficoltà. – racconta Heras – Lui ha sbagliato tante risposte e ho avuto molti punti gratis”. L’imprecisione manifestata sul campo da Arnaboldi è condivisa e sottolineata anche dall’argentino: “tante volte mi trovato sullo 0-30 senza aver fatto niente e questo mi ha tolto un po’ di pressione”.

 

Heras avrà di fronte Carlos Taberner, ma dovrà aspettare fino a venerdì, giornata tradizionalmente dedicata ai quarti di finale. Il talentuoso spagnolo ha difatti battuto in tre set Pedro Sousa (ndr 102 ranking) e si è preso la rivincita dopo averci perso tre volte su tre. Incontro bello e godibile quello con il talentuoso portoghese che ha dato vita a un incontro vivace e tecnicamente molto godibile fino al gioco terzo gioco del terzo set, quello che ne ha segnato la resa. “Sono stanco morto – dirà a fine partita Taberner – però penso di aver giocato in maniera incredibile oggi, soprattutto nel terzo set”. Il valenziano avrà almeno 36 ore per recuperare le fatiche delle ultime due settimane di tornei: “Penso che sarò pronto!”

 

Quello che doveva essere il match clou di giornata è stato rovinato dal solito infortunio di Tommy Robredo. Carballes Baena, infatti, dopo aver vinto il primo set per 6-3, sul punteggio di 4 a 2 a suo favore nel secondo, si è visto venire incontro verso la rete l’ex numero 5 del mondo con la mano tesa, intento salutarlo e a dare forfait. I soliti problemi al gomito destro gli hanno mandato in frantumi i propositi di rivincita contro Carballes, dopo la semifinale di Manerbio vinta dal giovane spagnolo: “chiaro che averci già giocato mi ha dato un vantaggio – chiosa Baena – ho potuto impostare il match e sono stato molto aggressivo”. La vittoria lo riporta dentro la top 100, posizione dove risiedeva fino ad un anno fa, e nel prossimo turno affronterà Laslo Djere. L’ultimo precedente tra i due è andato allo spagnolo per infortunio dell’avversario, che sia un segno?

 

 

I risultati

[Q] P. Heras b. [W] A. Arnaboldi 63 61

[2] L. Djere b. S. Caruso 76(7) 62

[5] R. Carballes Baena b. T. Robredo 63 42 ret

C. Taberner b. [6] P. Sousa 63 36 61