Da Roma, Fabrizio Salvi
Difficile trovare una giornata di tennis più scoppiettante di questa. Il Bfd Energy Challenger di Roma non tradisce le attese, anzi, rilancia proponendo storie belle e che rimarranno nella testa dei giocatori. Una di queste è quella di Gian Marco Moroni, classe ’98, che ha giocato la partita della vita contro Stefano Napolitano e si è regalato la prima vittoria in un Challenger della sua carriera. Lui, romano, questo martedì 26 settembre se lo cerchierà in rosso nel calendario e gli rimarrà impresso nella memoria per molto tempo.
Un incontro bello e durissimo quello tra i due, basti pensare alle due ore di gioco da spalmare in due set che lo hanno portato a trionfare con il punteggio di 6/3 6/4. Gli scambi sono stati di un’intensità rara e le gambe del giovane romano sembravano galleggiare leggere, mentre quelle di Napolitano parevano impantanarsi. Un divario tecnico tra i due colmato dalle rincorse a destra e sinistra di Moroni, che hanno insediato nella testa dell’avversario la sensazione di aver a che fare con un avversario davvero invincibile. Una favola che non sappiamo quanto a lungo si protrarrà ma, dopo quello che Andrea Basso ha fatto poche settimane fa a Genova (quarti provenendo dalle qualificazioni ndr), non si compie peccato a sognare.
L’altra impresa, un po’ meno roboante, l’ha compiuta Laslo Djere, superando l’ex top 10 Nicolas Almagro in due set. Sulla carta il divario era meno marcato di quello che si è visto sul campo, con il Davis man serbo che è apparso completamente ristabilito dopo i problemi al braccio e ha lasciato letteralmente le briciole allo spagnolo. Un numero spicca su tutti, i soli 7 punti complessivi persi quando era alla battuta: “Penso sia la miglior statistica che ho mai avuto sul mio servizio, lui veniva da qualche partita giocata sul veloce, quindi penso di aver avuto questo piccolo vantaggio”. Il prossimo turno gli propone l’azzurro Salvatore Caruso, vincitore a sua volta in due set contro Adelchi Virgili. “Abbiamo giocato un solo match e l’ho vinto. – continua Djere – È un bravissimo ragazzo e siamo buoni amici fuori dal campo. In più gioca un tennis molto pulito e questo mi piace”.
Come detto, il siciliano ha battuto Adelchi Virgili grazie anche al ritiro dell’avversario avvenuto a metà del secondo parziale, quando era già avanti di un set. “Lui gioca un tennis spettacolare ed ha tanto talento, soprattutto dalla parte del rovescio”. Il fiorentino ha cercato di superare la soglia del dolore, ma si è dovuto ritirare a metà secondo set in seguito all’infortunio, probabilmente alla spalla, avvenuto durante una scivolata nei pressi della rete durante il tie-break. Cinque minuti di pausa che hanno creato qualche complicazione a Caruso che, dopo la pausa, ha subito il mini-break: “Inconsciamente quando vedi che uno ha un problema rallenti e cerchi solo di mettere la palla in campo. Comunque alla fine è andata bene”.
Casper Ruud si farà, ma non oggi. Martin Klizan è ancora quello che con il suo mancino è in grado di scardinare le difese di chiunque (vedi Rotterdam 2016) e sembra aver messo alle spalle anche i recenti ritiri nei quali si è imbattuto: “oggi mi sono divertito molto, è una di quelle rare giornate nelle quali ho trovato piacere nel giocare. – spiega Klizan – È stato bello ritrovare il campo dopo un mese orribile”. Ricordandogli della splendida vittoria all’Atp 500 di Rotterdam dello scorso anno, confessa: “Non riesco a paragonare le due stagioni, dico solo che vedo già dei miglioramenti rispetto alla settimana scorsa, questo è positivo”.
Avanza al turno successivo anche Daniel Gimeno-Traver che ha battuto Marco Cecchinato 6/4 6/0. “Sono contento del risultato e di come sono stato in campo. Dopo 9 mesi davvero complicati per via dell’infortunio sto cercando di giocare il più possibile senza avere problemi”.
Stessa sorte anche allo spagnolo Carlos Taberner che ha battuto nel derby spagnolo Inigo Cervantes in due set. Adesso, anche se a fari spenti, è impossibile non considerarlo come uno dei favoriti, considerando anche le due finali Challenger consecutive ottenute a Banja Luka e Sibiu:
“È una cosa alla quale non presto attenzione, devo solo giocare partita dopo partita e penso di poter stare in campo con chiunque”. Le ultime due settimane del valenciano sono state dispendiose anche dal punto di vista fisico: “Ho giocato molto di recente, ma credo che domani starò bene”. Giocherà contro Pedro Sousa, uno dei giocatori più in forma di questi mesi. “Dovrò correre molto e tirare forte”.
A concludere lo Spagna day ci ha pensato Guillermo Garcia-Lopez che ha visto i fantasmi contro Gastao Elias. “Quello che mi è piaciuto di più della prestazione di oggi è stato il terzo set, nel quale ho giocato in modo molto aggressivo. – racconta Guillermo – Una cosa che non mi è piaciuta è stato il fatto che nel secondo ho giocato troppo difensivo e sono stato aggredito dal mio avversario”. Alla fine l’ha spuntata al terzo set.
Tra gli italiani, fuori anche Matteo Donati, Lorenzo Giustino e Cristian Carli.
I risultati di oggi:
[Q] P. Heras b. L. Giustino 61 63
C. Taberner b. [Q] I. Cervantes 75 62
[3] G. Garcia-Lopez b. G. Elias 76(4) 36 62
[L] E. Benchetrit b. [W] M. Donati 63 64
[W] G. Moroni b. S. Napolitano 63 64
[7] F. Krajinovic b J. Kovalik 62 62
R. Ojeda Lara b. [8] B. Fratangelo 63 64
M. Klizan b. C. Ruud 62 64
A. Ungur b. [W] C. Carli 67(9) 60 62
[Q] D. Gimeno-Traver b. [4] M. Cecchinato 64 60
S. Caruso b. [Q] A. Virgili 76(4) 33 ret
[2] L. Djere b. N. Almagro 63 62