Davis Cup Finals, a Malaga per l’Insalatiera più desiderata nel mondo dello sport

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Coppa Davis

Il Palacio Deportes Martín Carpena è il capolinea della stagione

La stagione tennistica dell’anno domini 2022 si conclude, come ormai da diverso tempo, con l’evento più folkloristico del circuito: la Davis Cup.

Nonostante le polemiche scaturite a seguito del radicale cambio del format, tutti i giocatori sanno che alzare l’Insalatiera è ben diverso che vincere uno Slam. Soltanto nella Davis, infatti, trionfare significa far saltare dalle sedie non solo i propri compagni di squadra, ma anche l’intera nazione che si rappresenta.

La Coppa Davis ha le sue origini radicate negli ultimi anni del XIX secolo. Proprio in quel periodo, infatti, il tennis andava via via diffondendosi ed iniziarono a disputarsi anche i primi incontri tra le diverse nazioni. Soltanto nel 1900, però, la competizione venne formalizzata, anche per merito di Dwight Davis che ne fu il promotore e acquistò il trofeo personalmente.

Davis, tennista di buon livello e olimpionico nel 1904, nel frattempo era uno studente di giurisprudenza all’Università di Washington. Ottenuta la laurea, intraprese la carriera politica, arrivando ad essere nominato dagli USA prima “Segretario alla Guerra” e poi “Governatore generale delle Filippine”.

Inizialmente noto come “International Lawn Tennis Challenge”, il torneo prese il nome che tutt’ora conosciamo nel 1945, in seguito alla scomparsa del suo fondatore. Davis, tra l’altro, venne a mancare proprio in un periodo in cui l’Insalatiera non veniva messa in palio.

Dal momento della sua fondazione fino ai giorni nostri, infatti, la Coppa Davis è stata sempre parte del calendario tennistico. Le uniche interruzioni sono avvenute nel 1901, tra il 1915 e il 1918 e tra il 1940 e il 1945 per via dei conflitti mondiali e nel 2020 a causa della pandemia.

La rivoluzione del 2019

Grandi polemiche sono derivate dal radicale cambio di format a partire dal 2019. Per dare una scossa alla Davis, a cui i big del circuito erano divenuti riluttanti a prendere parte, anche per via degli incontri al meglio dei 5 set, si è optato per suddividere la manifestazione in due sole finestre temporali.

Nella prima, infatti, le nazionali sono suddivise in gironi, in cui primi due classificati si qualificano per la fase finale. Da lì, si procede poi con un tabellone ad eliminazione diretta che parte dai quarti di finale. Il programma degli incontri, invece, non varia tra le due fasi. I due singolari e il doppio sono disputati all’interno della stessa giornata.

Dopo due edizioni disputate nella Caja Magica di Madrid – la stessa location del Masters 1000 primaverile – quest’anno sarà Malaga ad ospitare le Finali. La città andalusa ha infatti allestito ad hoc il “Palacio Martin Carpena”.

Aperta nel 1999 e con una capienza di 11.300 posti, l’arena è abitualmente utilizzata dall’Unicaja Baloncesto Malaga, la squadra cittadina di pallacanestro.

Con un passato in Eurolega fino al 2017/2018, oggi l’Unicaja ha avuto una flessione nel rendimento, riuscendo comunque a navigare agevolmente nel centro classifica della Lega ACB.

Tornando alle palline gialle, invece, il Palacio Martin Carpena si appresta ad ospitare delle Davis Cup Finals 2022 in cui può letteralmente succedere di tutto. L’Italia si trova sì a dover fare a meno di Sinner e Berrettini, ma Filippo Volandri, capitano azzurro, su un Musetti in gran forma e su un Sonego che sembra essersi messo alle spalle le difficoltà della scorsa annata. Fognini e Bolelli, invece, sono pronti a fare la differenza negli eventuali doppi di spareggio.

Sarà abbastanza per compiere il viaggio di ritorno con la Coppa al seguito?