L’arena torinese si prepara a (ri)ospitare il torneo dei maestri
Le ATP Finals sono l’evento con cui si conclude la stagione ATP. Al tempo stesso, sono anche un torneo con un format elitario, insolito per il circuito tennistico. Vi si qualificano soltanto gli 8 migliori tennisti in singolare e le migliori 8 coppie di doppio. Chi raccoglie più punti nell’anno solare, vede (felicemente) un’altra settimana di fatiche tennistiche aggiungersi al suo calendario.
La competizione ha origine nel 1970 e da allora si è disputata ininterrottamente, mantenendo la formula unica per un torneo tennistico. Due gironi all’italiana e i primi due classificati si prenotano un posto in semifinale. Da lì si procede con i consueti scontri diretti.
Le prime sette edizioni – dal 1970 al 1976 – hanno visto l’evento cambiare sede di anno in anno. Nel 1977, però, New York Knicks e New York Rangers sono state derubate dell’arena più famosa del mondo: il Madison Square Garden.
Per 13 anni consecutivi, le squadre newyorkesi iniziavano infatti un tour di partite in trasferta in occasione dell’allora Masters Grand Prix, poiché il tennis si era impossessato del Garden. E possiamo anche dire che John McEnroe e Ivan Lendl si impossessarono del trofeo, visto che su 13 edizioni, 8 sono state vinte da loro (3 successi per l’americano, 5 per il cecoslovacco).
Lasciata New York, l’evento si è trasferito per una decade in terra tedesca, inizialmente a Francoforte (1990-1995) ed in seguito ad Hannover (1996-1999). Da lì, le Finals hanno poi ricominciato a cambiare sede ogni annata, prima di far tappa a Houston per un biennio (2003-2004) e a Shanghai per quattro edizioni (2005-2008).
La O2 Arena prima di Torino
Dal 2009, il Torneo dei maestri ha trovato casa alla O2 Arena di Londra, di cui trovate scritto qui, che per 12 edizioni ha avuto l’onore di chiudere il sipario sulla stagione tennistica. Torino si è invece aggiudicata l’evento a partire dallo scorso anno fino ad almeno il 2025.
Per l’occasione, la città piemontese ha riaperto le porte del Pala Alpitour, costruito per ospitare le partite di hockey su ghiaccio ai Giochi Olimpici invernali del 2006. Progettato su quattro livelli e rivestito esternamente di acciaio inox e vetro, si presenta come un enorme e altrettanto moderno parallelepipedo.
Il decennio successivo alle Olimpiadi ha visto il Pala Alpitour ospitare quasi esclusivamente concerti, anche per via di Live Nation, assuntasi la gestione dell’impianto. Soltanto dalla seconda metà dello scorso decennio si sono iniziati ad affacciare eventi sportivi. Si è iniziato gradualmente nel 2016 con la nazionale italiana di basket, fino ad arrivare ad aggiudicarsi le ATP Finals nel 2021.
L’edizione di quest’anno si prospetta incerta come non mai, con ogni tennista qualificato che sa di avere una concreta possibilità di sollevare il trofeo. E l’incertezza, a noi che guardiamo le partite, non fa altro che piacere.