ATP Astana 2022: Djokovic raggiunge Tsitsipas in finale. Ritiro per Medvedev

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Davis Cup Novak Djokovic
©DavisCupTennis

ATP Astana – Sarà Stefanos Tsitsipas contro Novak Djokovic il prestigioso ultimo atto della terza edizione dell’Astana Open. Una finale figlia di un tabellone ricchissimo di stelle (5 campioni slam, ben 6 degli attuali top ten della classifica ATP) che, pur rimasto prematuramente orfano del numero uno del mondo Carlos Alcaraz eliminato al primo turno, è stato in grado di portare in semifinale, oltre al greco ed al serbo, anche giocatori del calibro di Andrey Rublev e Daniil Medvedev, ovvero quattro delle prime cinque teste di serie.

Un successo notevole quello ottenuto da Bulat Utemuratov, il noto uomo d’affari e filantropo a capo della Kazakhstan Tennis Federation dal 2007 che lo scorso luglio dagli spalti del Centre Court aveva festeggiato il trionfo di Elena Rybakina a Wimbledon. Nato nell’autunno del 2020 come torneo di categoria 250 nella finestra venutasi a creare dalla cancellazione di alcuni eventi a causa della pandemia, l’Astana Open è stato elevato quest’anno (nel trentesimo anniversario della federazione nata nel 1992) al rango di ATP 500.

Semifinale 1: Stefanos Tsitsipas – Andrey Rublev 4-6 6-4 6-3

Ad inaugurare la giornata di semifinali andata in scena sul veloce indoor del National Tennis Center di Nur-Sultan (la capitale kazaka nota fino al 2019 come Astana) è stato il decimo confronto tra il numero 3 del seed Stefanos Tsitsipas (reduce dal successo nei quarti in due set su Hubert Hurkacz) ed il numero 5 Andrey Rublev. Avanti cinque a quattro nei precedenti, l’ultimo dei quali giocato quest’anno sulla terra rossa di Madrid, il greco ha inizialmente subito la velocità di palla del russo, esaltata dalle condizioni di gioco.

Nel game d’apertura, dopo essere stato trafitto dal vincente incrociato di dritto scagliato dal moscovita direttamente dalla risposta sulla sua seconda di servizio, l’ateniese classe 1998 ha poi affossato in rete il dritto inside out concedendo così un break decisivo. Nel decimo gioco Tsitispas ha avuto due chance per rientrare, quando dopo aver ribaltato uno scambio che sembrava perso ha visto premiata una strenua difesa grazie al nastro che ha mandato out il dritto del moscovita classe 1997 (15-40). Nel momento di difficoltà Rublev non ha però vacillato: ha annullato la prima palla break con un ace al centro (30-40) ed ha poi tenuto lo scambio prima dell’errore con il dritto inside out del greco (40-40). Quindi, ha chiuso il set con un’impressionante accelerazione vincente con il dritto: 6 a 4.

A far da cornice alla bellezza del gioco espresso, la condotta esemplare tenuta in campo. Quando nel secondo game della seconda partita il giudice di sedia aveva deciso di rigiocare il punto su una palla corta di Tsitsipas chiamata erroneamente out, Andrey ha sportivamente concesso il punto al greco. Nel terzo gioco il russo è tornato ad insidiare la battuta di Stefanos: con una volée eseguita a chiusura di un punto ben indirizzato dai precedenti due lungolinea (il primo con il dritto, il secondo con il rovescio) si è costruito una palla break ottimamente annullata però da Tsitsipas con una prima al centro. Un momento decisivo, che ha permesso al greco, salito gradualmente di livello, di tenere la testa avanti. Quando nel decimo game Rublev è stato chiamato a servire per restare nel set, il moscovita si è esibito in due errori consecutivi con il lungolinea di rovescio (il primo in lunghezza, il secondo scagliato in rete) che hanno consentito a Stefanos di pareggiare le sorti dell’incontro: 6 a 4.

Sceso di rendimento con la prima di servizio, Andrey ha iniziato a faticare sempre più nel tentativo di contrastare le maggiori soluzioni offerte dal tennis di un greco sempre più ispirato. Una superiorità che Stefanos ha finalmente concretizzato nell’ottavo gioco, quando dopo un’ottima risposta ha chiuso il punto con la successiva accelerazione vincente giocata incrociando il dritto sul lato opposto (15-40): poi, sulla seconda di servizio, un’altra ottima risposta di rovescio lungolinea non disinnescata dal russo gli ha consentito di andare a servire per il match (5 a 3). Con una prima esterna da sinistra Tsitispas ha quindi fissato il punteggio sul 4-6 6-4 6-3 che, dopo 127 minuti, gli ha spalancato le porte della sesta finale stagionale, la numero ventitré in carriera.

Semifinale 2: Novak Djokovic – Daniil Medvedev 4-6 7-6 (6) rit.

Non da meno, come diversamente non poteva essere stando alle premesse, è stata la seconda semifinale che ha visto andare in scena l’undicesima sfida tra Novak Djokovic e Daniil Medvedev (6 a 4 i precedenti in favore del serbo), la prima a quasi dodici mesi di distanza dall’ultimo atto del Master 1000 di Parigi-Bercy che sorrise al fuoriclasse di Belgrado. Un confronto, quello tra i due ex numeri uno del mondo, che lo scorso anno aveva assegnato anche due titoli dello slam (Melbourne e New York).

I primo quattro game sono volati via rapidamente, con appena tre punti concessi in risposta. Del tutto inaspettato è pertanto arrivato nel quinto gioco il passaggio a vuoto con cui Nole ha ceduto la battuta a zero, prima di recuperare con pazienza lo svantaggio nel game immediatamente successivo (3 a 3). Il break decisivo è arrivato nel settimo gioco, quando il vincitore di Wimbledon (tradito dal nastro) ha concesso una nuova chance di sorpasso al ventiseienne moscovita (30-40). Djokovic ha provato ad uscire dallo scambio con la palla corta (una delle tante giocate dal serbo oggi), ma Daniil non si è lasciato sorprendere mettendo a segno il punto decisivo con un diagonale di rovescio giocato in avanzamento. Senza più rischiare, un Medvedev implacabile ha chiuso il primo set dopo 39 minuti sul 6 a 4.

La prima (ed unica) chance in risposta della seconda partita, quando il dritto inside out di Daniil si è spento in corridoio, ce l’ha avuta Nole nel secondo gioco (30-40): stavolta è stato però il russo ad esibirsi in un tanto inaspettato quanto efficace drop shot sulla quale il serbo è arrivato con un attimo di ritardo. L’intensità degli scambi è aumentata, ma il dominio dei turni al servizio è stato comunque inattaccabile. Di altissimo livello il punto (sul trenta pari) ottenuto nel proprio turno di battuta da Djokovic con un vincente di dritto in un delicato nono game sul punteggio di 4 giochi a 4. La tensione è salita, ed ha raggiunto il suo apice nel tie-break. Entrambi hanno estratto dal repertorio il meglio del proprio tennis, regalando emozioni senza soluzione di continuità. Nole (scattato sul 4 a 1) ha prima subito il recupero di Daniil (5-5), poi ha fatto suo il secondo set: 7-6 (6).

Quindi, il colpo di scena. Senza che ci fossero state precedenti avvisaglie, dopo 1 ora e 46 minuti di intensa battaglia, Daniil Medvedev ha attraversato il campo per andare a salutare l’amico e rivale serbo annunciandogli il clamoroso ritiro probabilmente a causa di un problema all’adduttore. Per Novak, reduce dal trionfo di Tel Aviv della scorsa settimana, quella di domani sarà la quinta finale dell’anno, la numero 128 di un’insaziabile carriera destinata ad arricchirsi ancora di nuovi trionfi.

ATP NUR-SULTAN Semifinali

[3] S. Tsitsipas b. [5] A. Rublev 4-6 6-4 6-3

[4] N. Djokovic b. [2] D. Medvedev 4-6 7-6 (6) rit.