US Open – “You did not wake up to be ordinary” è la citazione che ormai un anno e mezzo fa la psicologa Daria Abramowicz le aveva fatto conoscere. Il motto ideale per una ragazza decisamente fuori dal comune qual è senz’ombra di dubbio Iga Swiatek: 6-2 7-6 (5) il punteggio con cui la numero uno del mondo ha conquistato l’edizione 2022 degli US Open imponendosi su Ons Jabeur. Secondo slam stagionale dopo Parigi, il già terzo in carriera per l’appena ventunenne fuoriclasse di Varsavia come solo (nell’era Open, prima di compiere 22 anni) erano riuscite a fare Maria Sharapova, Justine Henin, Serena e Venus Williams, Martina Hingis, Monica Seles, Steffi Graf e Chris Evert.
“Prima mi sentivo come se le mie emozioni stessero prendendo il sopravvento ed ero un po’ in preda al panico quando stavo perdendo. Di sicuro sono cresciuta, ho imparato molto. E il lavoro che abbiamo svolto con Daria ha sicuramente aiutato. In questo momento è semplicemente più facile per me pensare in modo logico a cosa posso cambiare”. Così si era espressa Iga dopo la sofferta rimonta in semifinale contro Aryna Sabalenka parlando della Abramowicz, punto fermo del suo team già prima del cambio di coach che alla fine del 2021 l’aveva vista affidarsi a Tomasz Wiktorowski (già allenatore della connazionale Agnieszka Radwanska).
“A Wimbledon stavo semplicemente vivendo il sogno e non potevo crederci”. Arrivata a giocarsi il titolo di Flushing Meadows dopo una monumentale prestazione che aveva costretto ad un brusco atterraggio la giocatrice più in forma del circuito (Caroline Garcia), Ons ha sperato che l’esperienza nella finale persa da Rybakina sull’erba londinese l’avrebbe aiutata a gestire meglio l’ultimo atto in programma sull’Arthur Ashe Stadium, così come la presenza nel suo box dell’amica Arantxa Sanchez Vicario, vincitrice sul cemento newyorkese nel 1994.
Eppure, Jabeur è partita lo stesso molto contratta. Dopo aver tenuto agevolmente il turno inaugurale al servizio, Swiatek (successivamente ad un doppio fallo della tunisina) ha messo i piedi in campo costringendo all’angolo l’avversaria con il dritto (0-40), ed ha subito ottenuto il break quando il passante di Ons si è spento in corridoio. Solida al servizio, rapida nei movimenti ed incisiva con i colpi (sia con il dritto che con il rovescio) anche senza rischiare troppo, con un parziale di 12 punti a 2 una Iga praticamente ingiocabile è volata sul 3 a 0 in appena otto minuti.
Dopo aver tenuto la battuta nel quarto game, Jabeur ha preso fiducia e con quattro spettacolari vincenti (l’ultimo dei quali un dritto che ha lasciato immobile la numero uno del circuito WTA) si è presa il contro break nel quinto gioco (2 a 3). La fuoriclasse di Varsavia non si è però lasciata intimorire e, dopo un gran vincente di rovescio incrociato stretto, si è costruita altre due opportunità di riprendersi il vantaggio con una gran risposta, scagliata ancora con il rovescio. La ventottenne tunisina si è salvata una volta, poi è stata trafitta dal dritto incisivo della Swiatek che ha evitato l’aggancio (4 a 2).
Un colpo durissimo per Ons, che stavolta non ha trovato la forza di reagire, letteralmente investita dalla ventunenne polacca. Con il lungolinea di rovescio Iga si è presa in risposta due set point consecutivi (15-40). Jabeur ha provato ad uscire dallo scambio per liberarsi dalla pressione asfissiante, dal ritmo infernale imposto dalla campionessa di Varsavia, ma ha affossato il rovescio in rete allo scoccare della mezz’ora di gioco: 6 a 2 in favore della numero uno del mondo.
In apertura di secondo set Ons ha costretto Swiatek ai vantaggi, ma la leader del circuito WTA ha tenuto comunque la battuta con uno splendido vincente di dritto che ha baciato la linea. Nonostante un approccio migliore, Jabeur ha continuato (come nella prima partita) a faticare nel mettere la prima in campo, venendo sistematicamente aggredita dalla risposta di Iga. Con un gran passante incrociato di rovescio la ventunenne polacca ha costretto Jabeur ad una volée difensiva, con quello successivo in lungolinea ha ottenuto il break (2 a 0).
Poi dopo un dominio praticamente ininterrotto di Iga, la finale è diventata più equilibrata. Ons non ha mollato e, dopo aver salvato tre palle del possibile 0-4, con un passante di dritto ha strappato il servizio alla polacca nel quinto game come nella prima partita (2-3). Allo stesso modo del primo set, però, Swiatek nel momento decisivo è stata più lucida: con un vincente di dritto ed un’ottima gestione dello scambio nel punto successivo ha respinto l’assalto della tunisina riprendendosi il break di vantaggio (4 a 2).
A differenza della prima partita, però, in cui aveva messo il 90% di prime in campo, la giovane polacca è calata con il rendimento del servizio e, quando il suo rovescio non ha superato il nastro, Jabeur è tornata nuovamente a contatto (3-4). Stavolta la tunisina non ha fallito l’aggancio e, con una buona prima al centro, ha posto fine al lungo inseguimento: 4 a 4.
La tensione è salita. Iga ha perso qualche certezza e, spedendo un dritto in corridoio, ha concesso altre tre chance (di cui due consecutive) in risposta alla Jabeur. La tunisina ha però sprecato tutto, consentendo a Swiatek di tenere la testa avanti (5-4). Chiamata nel dodicesimo game per la seconda volta a servire per restare nel set, la ventottenne tunisina ha steccato con il dritto (30-40): sul match point Iga ha cambiato racchetta, ma è andata fuori giri con il rovescio e Jabeur ha portato il set al decisivo tiebreak.
Ons (che con la finale di New York tornerà ad occupare la posizione numero due del ranking) ha iniziato bene con un vincente di rovescio in lungolinea, ma è stata la polacca a ritrovarsi avanti al cambio di campo (4-2). Due gratuiti di Iga hanno ribaltato il punteggio in favore di Ons (5-4), poi la numero uno del mondo non ha sbagliato più nulla. Splendida variazione vincente con il dritto in lungolinea e risposta incisiva sulla seconda della tunisina per il match point (6-5). Un errore di dritto della Jabeur ha poi incoronato Swiatek regina di New York: 6-2 7-6 (5).
Decimo trionfo in carriera per la fuoriclasse di Varsavia in undici finali giocate nel circuito maggiore, il settimo di questo impressionante 2022 che l’aveva già vista festeggiare in Qatar, ad Indian Wells, Miami, Stoccarda, Roma e Parigi. Era dal 2014 che la numero uno del circuito (Serena Williams) non vinceva l’ultimo major dell’anno; era dal 2016 che una tennista (Angelique Kerber) non riusciva a conquistare due slam nella stessa stagione. “The sky is the limit” aveva detto 1GA qualche mese fa. E nel firmamento del tennis, la sua stella sembra destinata a brillare come poche altre nella storia.
US OPEN – Finale
[1] I. Swiatek b. [5] O. Jabeur 6-2 7-6 (5)