WTA Varsavia – L’aereoplanino è tornato. O, almeno, il suo sorriso. Se manca ancora l’esultanza a braccia spiegate che l’ha resa celebre, Caroline Garcia ha ricominciato prepotentemente a far parlare di sé a suon di vittorie. Dopo aver spento i sogni del pubblico locale estromettendo dal torneo di casa la numero uno del mondo Iga Swiatek (6-1 1-6 6-4), la transalpina si è conquistata la finale del Poland Open eliminando Jasmine Paolini con un netto 6-1 6-2.
Sembra essere davvero l’anno della rinascita, questo 2022 della classe ’93 ex numero 4 del mondo. Dopo essere tornata a conquistare il doppio al Roland Garros in coppia con Kristina Mladenovic (a sei anni di distanza dal primo trionfo), la tennista nata a Saint-Germain-en-Laye ha riassaporato la gioia del successo anche in singolare, quanto poche settimane fa ha alzato al cielo il titolo (l’ottavo in carriera) ottenuto sull’erba tedesca di Bad Homborg (tre anni dopo l’ultimo vinto a Nottingham).
Reduce da un’ottima serie di risultati (ottavi a Wimbledon, semifinale a Losanna, quarti di finale a Palermo), Garcia si è trovata ad affrontare una Jasmine Paolini (numero 58 della classifica WTA) in buono stato di forma, come testimoniato dalla semifinale raggiunta dalla tennista italiana in Sicilia la scorsa settimana.
Caroline ha messo subito le cose in chiaro, vincendo i primi sette punti (consecutivi) del match e non ha perso tempo nel far valere le sue qualità in risposta: il colpo che ieri aveva fatto la differenza contro Swiatek ha subito spezzato gli equilibri oggi quando, sotto 0-40, l’errore in lughezza di Jasmine in volée sul back difensivo della francese è costato alla toscana il servizio.
Inattaccabile sui propri turni, soprattutto grazie all’efficacia dello schema servizio e dritto, Garcia ha ottenuto nuovamente il break nel sesto game, grazie a tre vincenti consecutivi di dritto (di cui due in risposta). Un ace al centro ha chiuso il primo set sul 6 a 1 dopo appena 25 minuti.
Il turno di battuta tenuto all’inizio della seconda partita con un vincente di rovescio non è stato sufficiente a dare la necessaria fiducia alla ventiseienne azzurra allenata da Renzo Furlan che, nel terzo gioco (complice un doppio fallo), ha subito un break letale che ha trasfomato un match già sufficientemente complicato in una montagna impossibile da scalare.
In un set che ha mantenuto lo stesso copione del primo, Caroline (con l’ennesima risposta profonda di rovescio) ha strappato nuovamente il servizio a Jasmine nel quinto game, chiudendo poi i conti con un’ottima prima al centro sul 6-1 6-2 dopo 65 minuti di una partita giocata a senso unico.
Domani, all’ultimo atto del Poland Open, troverà Ana Bogdan. Nel primo incontro di giornata, quello della parte bassa del tabellone, la tennista nata a Sinaia il 25 novembre 1992 ha avuto ragione di Kateryna Baindl per 7-5 7-5 dopo 2 ore e 13 minuti, andandosi a prendere la prima finale in carriera.
Una vittoria meritata, quella della tennista rumena numero 108 del mondo che, in una partita sostanzialmente equilibrata, ha avuto il merito di essere la giocatrice più propositiva in campo. Anche se spesso, nella fretta di chiudere il punto, ha pagato dazio al gioco di contenimento della tennista ucraina, arrivata in semifinale dopo aver rimontato Petra Martic.
Ad Ana (14 titoli ITF in bacheca), che nel dicembre dello scorso anno a Limoges aveva raggiunto la prima finale a livello Challenger (persa da Alyson Van Uytvanck), per aver ragione di Garcia servirà però una prestazione di ben altro livello, soprattutto in termini di continuità. Un solo precedente tra le due, vinto dalla transalpina sull’erba di Wimbledon nel 2017.
WTA Varsavia
A. Bogdan b. K. Baindl 7-5 7-5
C. Garcia b. J. Paolini 6-1 6-2