Wimbledon 2022, Day 7: Djokovic supera Van Rijthoven. Ai quarti ci sarà Sinner

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WIMBLEDON – Dopo aver preso parte insieme ad altri campioni (e campionesse) del presente e del passato alla cerimonia organizzata dall’All England Lawn Tennis Club in occasione dei 100 anni del leggendario Centre Court, Novak Djokovic è tornato sul campo più prestigioso del mondo per disputare il match di ottavi di finale contro Tim Van Rijthoven.

Dopo aver conquistato il primo titolo ATP sull’erba amica di ‘s-Hertogenbosch, il venticinquenne olandese aveva subito richiesto una wild card per poter partecipare ai Championships. Arrivato a Wimbledon (dove si era messo in luce da juniores) per fare il suo esordio a livello slam, Van Rijthoven ha continuato a stupire, non tanto per qualità e schemi di gioco perfettamente aderenti alla superficie, quanto per la serenità con cui ha gestito il primo importante palcoscenico della sua carriera, quello a cui aveva sempre aspirato ed a cui è arrivato solamente ora.

Tanti infortuni (al gomito, soprattutto al polso) che ne hanno ritardato l’ascesa di almeno tre anni. Complicazioni che non hanno però impedito a Tim di continuare a credere nel suo sogno: “Dall’esterno sembra ovviamente una favola perché è venuta fuori dal nulla per molte persone…Ma è fondamentalmente la sintesi di un sacco di duro lavoro, molta convinzione e, alla fine, vibrazioni molto positive che entrano nelle partite e negli allenamenti”. Un solo set perso, appena 3 break subiti in 51 turni di servizio, 90% di punti vinti con la prima: questo il biglietto da visita con cui Van Rijthoven si è presentato agli ottavi di finale, sul Centre Court, nel middle sunday contro Novak Djokovic.

Dal canto suo, Nole è atterrato a Londra determinato a far suo il terzo slam dell’anno (l’ultimo di questo 2022, se oltreoceano non dovesse cambiare la normativa che impedisce l’accesso negli States ai non vaccinati). Arrivato direttamente dopo la sconfitta subita a Parigi da Nadal in occasione dei quarti di finale, il fuoriclasse di Belgrado ha iniziato il suo assalto a Wimbledon dopo essersi concesso sull’erba una sola esibizione contro Aliassime. Non aveva del resto particolarmente bisogno di tempo per adattarsi, il già sei volte vincitore dei Championships, approdato in scioltezza agli ottavi dopo aver concesso un solo set nel primo turno; un match che è stato più che sufficiente per ritrovare confidenza sui (a lui ben noti) prati londinesi.

In un match giocato interamente con il tetto chiuso, l’olandese ha mantenuto fede fin dall’inizio all’idea di giocarsela d’attacco, senza snaturare il suo gioco. Peccato per lui, che Nole fosse entrato in campo con l’idea di restarci il minor tempo possibile. Nel secondo game, tradito forse dall’emozione, Van Rijthoven si è subito dovuto arrendere alla risposta ed alle geometrie del serbo, pronto a strappargli il servizio alla prima occasione. L’olandese non si è però demoralizzato, e nel game successivo si è subito procurato due opportunità per l’immediato contro break: per sventarle, c’è voluto il miglior Djokovic, abile a disinnescare la potenza del dritto e le variazioni in slice di Tim.

Entrato in partita, il numero 104 del mondo (che sarà nei cento a fine torneo) ha gestito al meglio i due successivi turni in battuta e, con un gran passante di dritto, si è costruito una nuova chance di strappare il servizio al serbo nel settimo game: un affronto a cui Djokovic ha risposto con autorità, tenendo la battuta prima di andarsi a prendere il secondo break del set grazie ad uno spettacolare rovescio lungolinea che ha chiuso il primo parziale sul 6 a 2.

Nel secondo set, dopo aver salvato una palla break con un ace esterno da sinistra nel quarto game, Van Rijthoven si è costruito nel settimo gioco l’opportunità di strappare il servizio al serbo con una splendida palla corta al termine di un durissimo scambio: lo smash con cui ha chiuso il punto successivo gli è valso il break. Presentatosi a servire per il set nel decimo game, quello della verità, l’olandese è tornato a subire la risposta di Nole ma, dopo aver salvato con personalità quattro chance del cinque pari, ha chiuso il parziale con due ace consecutivi: 6 a 4.

Nel terzo set, approfittando di un calo di rendimento al servizio di Van Rijthoven nel secondo gioco, il tennista di Belgrado ha trovato una preziosa palla break grazie ad un passante incrociato di rovescio in spaccata (specialità della casa), trasformata in oro dal successivo errore in lunghezza dell’olandese con il dritto. Van Rijthoven non è riuscito a trovare la forza necessaria per rialzarsi, cedendo la battuta anche nel quarto game ad un Djokovic che ha chiuso il parziale sul velluto: 6 a 1 quando erano appena scoccate le due ore di gioco.

Ormai a secco di energie fisiche e mentali, l’olandese ha pagato subito dazio all’inizio del quarto set: un doppio fallo e due errori con il dritto hanno regalato a Nole il break in apertura. Segno inequivocabile di un match arrivato ai titoli di coda che un Djokovic a tratti impaziente, ma comunque sempre lucido e salito definitivamente di straordinario livello, ha chiuso (tenendo a bada l’accenno di reazione di Van Rijthoven) con un vincente di dritto in lungolinea sul 6-2 4-6 6-1 6-2 in 2 ore e 38 minuti.

La venticinquesima vittoria consecutiva ai Championships, in cui ha trionfato nelle ultime tre edizioni, vale al serbo l’accesso (per la tredicesima volta da queste parti) ai quarti di finale. Ad attenderlo ci sarà Jannik Sinner, uscito vincitore dall’attesissimo confronto con Alcaraz: il primo (vero) grande ostacolo tra lui ed il settimo trionfo a Wimbledon.

WIMBLEDON 2022

N. Djokovic b. T. Van Rijthoven 6-2 4-6 6-1 6-2