Day 3: il super programma decima la parte bassa, grandi Lorenzi e Fabbiano

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Redazione, Adriano Spataffi

 

Il super programma del terzo giorno degli US OPEN, ci consegna una parte bassa del tabellone maschile privata da Sasha Zverev, oltre che già condizionata dai noti assenti, dove adesso si fa davvero ghiotta l’occasione per Marin Cilic.

I recuperi del primo turno hanno visto diversi giocatori di prima fascia superare l’ostacolo senza troppi patemi, tra questi Del Potro, Dimitrov, Berdych, Thiem, Monfils, Lopez, Verdasco e Goffin oltre al giovane Rublev. Tutti giocatori nella parte alta del tabellone in compagnia di Federer e Nadal, a dimostrazione che davvero pare si stiano creando due tornei decisamente differenti per livello.

Cadono Gasquet e Ivo Karlovic e la spalla condanna Nick Kyrgios  ad un’altra uscita prematura, con strada aperta al connazionale Millman.

Tra gli italiani lascia al primo turno Andreas Seppi, sconfitto in quattro set da Roberto Bautista Agut in um match dove l’altoatesino non ha offerto battaglia nel primo e nel terzo set, mentre il derby premia a sorpresa Stefano Travaglia, con una bella vittoria in quattro set contro un Fabio Fognini versione “altro lato della medaglia”, capace di scialacquare tre set point nel tiebreak del secondo set prima di regalare un suo show, fatto di ingiurie contro l’arbitro, già virale sul web. C’è da dire che Louise Engzel, senza il falco a disposizione, si è macchiata di un errore piuttosto evidente appena prima dei set point a favore del ligure, nulla però che giustifichi tale comportamento da parte del numero 1 d’Italia. Il penality point in apertura terzo set sembra scuotere Fognini che vince il parziale per 63, quando però la partita si mette in un terreno che dovrebbe premiare il giocatore più esperto, e indubbiamente più forte, Travaglia si ritrova senza avversario dall’altra parte, prendendosi il match con merito, con un 60 finale al quarto set.

Il secondo turno ci lascia conferma, una sorpresa e, passateci il gioco di parole, una conferma sorprendente.  La conferma sorprendente riguarda il match di cartello della giornata, quello tra Tsonga e Shapolavov. L’exploit di Montreal del giovane canadese nato a Tel Aviv e il momento non eccelso del fracncese, lasciavano presagire un match apertissimo, Shapalov, invece, tira fuori una prestazione da grande e una secca affermazione in tre set che, dato anche la condizione del tabellone descritta sopra, lo consegna tra le papabili new entry alle fasi finali del torneo.

La sorpresa, non troppo clamorosa per chi conosce i due e i loro precedenti, è l’uscita di Alexander Zverev per mano di Borna Coric. Il croato è sempre stato un giocatore che Zverev ha sofferto enormemente, grazie ad un gioco che non permette al tedesco di aprirsi il campo e chiudere da fondocampo. Zverev, forse provato anche dal gran numero di match giocati questa stagione, dopo aver vinto il primo set non ha avuto la forza di sopravanzare d’intensità l’avversario, così, con la partita che si è trasformata in una lotta coriacea da fondocampo, Coric è sempre rimasto attaccato al punteggio, facendosi trovare puntualissimo alle fasi finali dei tre set successivi, quando si è sentito di cercare, e trovare, soluzioni più incisive rispetto all’avversario, su cui era caduta tutta la pressione.

La conferma è quella di Marin Cilic, che con un triplo 63 a Florian Mayer,  si dimostra il giocatore più adatto al grande appuntamento di tutta la parte bassa, su campi in cui, tra l’altro, ha vinto il suo primo, e finora unico slam.

Tra gli altri procedono Querrey, Albot per 76 al quinto su Lu, M.Zverev, anche lui all’ultimo soffio del quinto set contro Paire, Isner, Andersson, Edmund (bel terzo turno contro  Shapolavov), Mahut, Carreno Busta, Pouille, Kukushkin e Schawartzman.

Nota di merito ai due italiani al secondo turno, che ci regaleranno il secondo derby di questi US Open: Paolo Lorenzi supera Gilles Muller, terribile nelle superfici veloci quando può venire ad occupare la rete, chiedere a Nadal. Dopo un primo set vinto in volata dal Lussemburghese, “Paolino” trova, come spesso gli accade in queste occasioni, il meglio di se per restare in partita e girare la sorte. Prima un secondo set dominato in partenza e gestito, poi un terzo set  vinto al tiebreak e infine un altro set dove con personalità il toscano si è portato immediatamente avanti di un break che avrebbe poi difeso fino alla vittoria.

Contro Paolo Lorenzi al terzo turno ci sarò Thomas Fabbiano, che si regala contro Thompson una splendida vittoria in cinque set, 26 62 36 64 62 il parziale finale. Fabbiano si è dimostrato più regolare da fondocampo, bravissimo ad approfittare nei momenti in cui l’australiano ha concesso con il servizio e a vincere di nervi i punti importanti su cui sono girati i set mentre dall’altra parte Thompson si lasciava vincere dal nervosismo, che potremmo definire tipico per gli australiani della sua generazione, è cadeva in gravi errori gratuiti.

 

Tra le donne la copertina va di diritto a Maria Sharapova, che perde il primo set e poi batte in rimonta la Babos in quella che appare la più classica storia di un ritorno (e redenzione?).

Al terzo turno anche, tra le altre, Venus Williams, Muguruza, Makarova e Kvitova mentre passano il primo turno la Rodina sulla Bouchard, la Svitolina, la Kuzentzova, la Radwanska, e la Kanepi ai danni, sfortunatamente, della nostra Francesca Schiavone che dopo aver vinto il primo set agevolmente, non è riuscita a chiudere il match cedendo poi al terzo.